“Le Regioni del Sud si sono dimostrate dall’inizio responsabili e hanno visto nel federalismo, nonostante alcuni punti oscuri, anche l’occasione per una risagomatura del sistema istituzionale che può far crescere la responsabilità amministrativa. Ma la manovra, se rimane quella che abbiamo conosciuto fino ad oggi, mette ko il federalismo fiscale, un federalismo che si può attuare con conti fatti alla luce del sole non con decisioni catacombali”. E’ la posizione espressa dal presidente della Regione Basilicata e membro dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni, Vito De Filippo, nel confronto col presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo, Enrico La Loggia, nel confronto Tv della rubrica di approfondimento economico “Orso e Toro” di Rainews24.

“Se – ha aggiunto De Filippo – per le funzioni trasferite dallo Stato alle Regioni con le cosiddette ‘Bassanini’ si tagliano trasferimenti per 4 miliardi di euro sui 4 miliardi e 900milioni di euro previsti, le Regioni avranno le funzioni ma non le risorse per assolvervi e questo è un fattore che blocca il federalismo”.

“La manovra – ha poi aggiunto sottolineando la posizione unanime e trasversale della Conferenza delle Regioni – non taglia gli sprechi, ma elementi essenziali nella storia del territorio. Noi, lo abbiamo detto dal primo momento, siamo consapevoli delle difficoltà di questa fase e siamo pronti a fare la nostra parte ma questa manovra taglia l’80% delle risorse destinate ad aziende, agricoltura, trasporti e famiglie. Facendo l’esempio della mia Regione, dopo i tagli della manovra il 97% del bilancio sarebbe assorbito dalla Sanità, per la quale già esistono momenti di concertazione trasparente della spesa tra vari livelli istituzionali per colpire gli sprechi, come il commissariamento o altre sanzioni, e meccanismi per premiare le Regioni virtuose. E con un bilancio così le Regioni diventeranno delle macroaziende sanitarie. Anche io credo che dovrò mettermi il camice”.

 

Loading