La Provincia di Potenza protagonista, assieme a quella di Cosenza, di un patto di cooperazione tra istituzioni per la tutela e lo sviluppo del Parco Nazionale del Pollino.
Sabato mattina, nella suggestiva cornice di Piano Ruggio a Viggianello, in occasione dei 50 anni della Festa della Montagna, le tre Province di Potenza, Matera e Cosenza, le Regioni Calabria e Basilicata hanno sottoscritto, assieme all’Ente Parco e alla Comunità montana del Pollino, un protocollo d’intesa che impegna le istituzioni a valorizzare il Parco facendo leva sui fondi comunitari dei rispettivi Por (Programmi operativi regionali) e sulla strategia del “programmare insieme”.
Si tratta di un’intesa fortemente voluta da chi, come il consigliere provinciale Sandro Berardone, presidente della Comunità del Parco, è profondamente legato ai luoghi della più grande area protetta d’Europa e vuole sperimentare “un nuovo modello di crescita, basato sulla partecipazione, aperto alle forze sociali e capace di dare alla montagna una missione e, dunque, una speranza di futuro”.
Il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello, ha parlato di “una bella pagina di cooperazione tra istituzioni” ed ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di intraprendere un modello di programmazione che, in sintonia con le politiche di sviluppo e coesione dell’Unione Europea, abbia come matrici la sostenibilità dello sviluppo, la collaborazione tra i territori e l’integrazione delle azioni e delle politiche”.
“Il patto per lo sviluppo del Pollino – ha affermato – restituisce alle Province la loro funzione principale, ovvero quella di enti facilitatori di coesione e cooperazione tra enti locali”.
“In questo quadro – ha aggiunto – trova maggiore forza la scelta compiuta dalla Provincia di Potenza di definire il proprio PSP (Piano Strutturale Provinciale) come il risultato di un’azione di pianificazione territoriale di aree omogenee e peculiari come quella del Pollino.
Così come è significativo il fatto che si avvii un’attività di copianificazione con la Provincia di Cosenza, superando, nei fatti, quella impostazione vecchia e burocratica delle attività programmatorie, allineandosi, invece, alle più avanzate strategie europee”.
“Con la sottoscrizione del protocollo – ha concluso il Presidente – si avvia una sperimentazione che ci auguriamo possa dare i suoi frutti tra qualche anno, divenendo un prototipo di sviluppo per l’intero Mezzogiorno”.
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