Bonifica: sulla riforma ci vuole più concertazione. La Fai Cisl ha chiesto che la terza commissione consiliare senta le organizzazioni sindacali sul ddl di riordino dei consorzi di bonifica. Sotto la lente modello organizzativo e stabilizzazione del personale.
Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, in una lettera indirizzata al presidente della terza commissione del consiglio regionale, Franco Mollica, ha chiesto che sulla riforma dei consorzi di bonifica la commissione senta le parti sociali. Secondo il sindacalista “il riordino dei consorzi di bonifica lucani non può prescindere da una corretta valutazione degli effetti che la riforma determinerà sull’organizzazione delle risorse umane attualmente in capo ai singoli consorzi”.
Durante la recente riunione a Potenza del coordinamento dei lavoratori dei tre consorzi la Fai Cisl ha stilato un documento in otto punti con modifiche e integrazioni al disegno di legge regionale. Il sindacato vuole vederci chiaro sul modello organizzativo che la Regione intende adottare per rivedere il comparto. “Nella sua attuale formulazione – spiega Lapadula – il ddl presenta delle incongruenze in fatto di riorganizzazione funzionale e accorpamento di uffici”.
La Fai Cisl chiede anche un netto cambio di rotta sul capitolo delle stabilizzazioni. “Il personale che ha svolto nel quinquennio precedente 151 giornate lavorative per almeno tre anni, anche non consecutivi, deve essere stabilizzato – conclude Lapadula – al pari del personale assunto con contratto a tempo indeterminato ciclico, per i quali chiediamo il passaggio, dopo ben diciotto anni di precariato, a contratti a tempo pieno per dodici mesi annui”.
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