“La fotografia come passione, la fotografia come professione”: a discuterne, a Milano, per iniziativa del Consiglio regionale della Basilicata, fotografi, critici fotografici, storici e appassionati.

All’incontro, organizzato a conclusione della mostra sul premio internazionale di fotografia “Viaggio in Basilicata. I giovani e il futuro la percezione di una speranza”, inaugurata il 4 marzo scorso presso la Casa dell’energia, tutti concordi sul fatto che una simile professione non può nascere senza quell’ingrediente necessario che è appunto la passione. Una buona fotografia – è stato sottolineato in apertura dei lavori – nasce se l’occhio è colpito dall’attrazione e l’animo è catturato dall’avventura. Sono queste le pulsioni giuste che devono muovere la mano, è solo così che si riesce a creare una sorta di cordone ombelicale che deve necessariamente collegare il corpo della cosa fotografata allo sguardo del fotografo.
“Numerosi i visitatori della mostra, soprattutto giovani che – come ha dichiarato il presidente della Fondazione AEM, Alberto Sciumè – hanno particolarmente apprezzato i lavori perché capaci di interpretare i loro sogni, le loro aspettattive e le loro inquietudini. “Dedicare un premio ai giovani – ha affermato Sciumè – è stato come creare uno spazio di riflessione, un modo concreto di dar loro voce. Un segnale concreto di interesse delle istituzioni verso un mondo spesso tanto decantato ma poco curato”.

Loading