Sciogliere An, è qualcosa che per quanti di An in questi anni e per quanti da Fiuggi An ha aggregato attorno all’idea di Fiuggi stessa è un fatto non solo non in discussione ma nemmeno pensabile all’interno del nostro Partito quanto meno perché l’idea stessa esprime un’immagine della politica allo stesso tempo sia validissima che attualissima. Riconoscersi nella nostra idea è fatto primario del nostro senso di appartenenza e motivo di orgoglio, sostenere la nostra idea inoltre del fare politica alla maniera cioè di Alleanza Nazionale è per noi segno distintivo rispetto a tutto quanto non è funzione della politica impostata attorno ai valori fondanti della nostra Italia quali la famiglia, lo Stato, la Religione. Un fatto sostanziale, a nostro modesto parere è accaduto nei giorni scorsi, si è spezzato quel sottile filo che teneva uniti due modi di fare politica se vogliamo liberale ed è crollato il tetto di quella casa definita delle libertà ed a scatenare tutto questo è stata l’azione di chi per certi versi ha sempre avuto idee piuttosto confuse sulle differenze sostanziali che sussistono tra “casa della libertà” e “casa delle licenze”. Un leader specie se riconosciuto e messo a capo della risultante della convergenza progettuale di governo da più forze politiche ha fatto la sua brava scelta, unilaterale, senza minimamente consultare gli alleati e se vogliamo mimetizzato dal rumore del diversivo creato ad arte della raccolta di firme “per mandare a casa il governo Prodi”, si affaccia quindi al finestrino di un’auto e dichiara lo scioglimento di Forza Italia e la nascita del nuovo Partito del popolo della liberta o quanto meno sul nome “poi si vedrà” dice, ma, fatto importante è e resta che il Partito formalmente sciolto stando alle dichiarazioni del proprio capo indiscusso è da quel momento Forza Italia. Al Presidente Fini va tutta la nostra condivisione ed approvazione per le scelte e le prese di posizione conseguenti a questi fatti, con tutta la dirigenza del Partito altro non fa che difendere il diritto all’esistenza di Alleanza Nazionale, di quello che rappresenta e di quanti si sentono rappresentati. Diversivo, dicevamo, ma come definire altrimenti il tradimento rispetto all’impegno profuso anche da An nella persona diretta del Presidente del nostro Partito tramite l’invito personale dello stesso presso tutti gli iscritti a recarsi a firmare “per mandare a casa Prodi” per poi, raggiunto l’obbiettivo consistente di sette milioni di adesioni ritrovarsi espropriati del peso politico contrattuale che si è contribuito in maniera così determinante a creare. La verità è che il berluscanesimo da tempo andava maturando un traghettare verso altri lidi ed altre alleanze, poiché evidentemente la Politica mal si concilia con tutto quanto politica non è a maggior ragione quando la politica come ben possiamo testimoniare ha alla base la socialità, la solidarietà ed il benessere del proprio popolo e della propria Nazione. Dopo qualche giorno il cavaliere coerente con le proprie incoerenze altresì dichiara di non avere mai dichiarato lo scioglimento di Forza Italia ed ecco che assistiamo allo sbocciare di un altro fiore che si definisce “Forza Italia verso il PdL” e che se Partito si deve sciogliere (questo invece lo afferma un nutrito gruppo di farisei nella nostra Regione) questi è sicuramente Alleanza Nazionale, se non siamo alle crisi mistiche aggiungiamo noi poco ci manca. Come è pensabile che tutti i partiti siano usabili, spendibili, acquistabili, tendenzialmente disponibili se non si è convinti di essere o se non altro sentirsi “unti del Signore”, se così è allora ci limitiamo a ricordare a qualcuno che esiste anche una via di Damasco per pentirsi e che An non entrerà mai in un qualsiasi bidone nel quale sciogliersi e non solo, invitiamo chiunque in questi anni o in questi giorni ha apprezzato o apprezza l’idea di un’Italia diversa non farsesca non deprecabile non risibile governata da gente capace, sicura, italiana a non ascoltare questa sirena che ormai per quanto ci riguarda è all’asciutto.
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