Il Parco Nazionale del Pollino e l’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) hanno siglato, stamani, a Roma, un protocollo d’intesa finalizzato ad attrarre le risorse comunitarie previste le per le Regioni Basilicata e Calabria. Uno strumento che consente di analizzare le opportunità di sviluppo collegate ai programmi comunitari 2007/2013. In particolare il Parco e l’INEA Basilicata e Calabria, nell’ambito dello sviluppo rurale del territorio di riferimento, condurranno delle analisi riguardo la “competitività delle imprese”, la “tutela delle risorse naturali”, la “qualità della vita delle popolazioni rurali”. La programmazione avverrà di concerto con la Comunità del Parco e il futuro Consiglio direttivo dell’Ente. L’obiettivo finale del protocollo, sottoscritto dal Presidente del Parco, on. Domenico Pappaterra e dal Presidente dell’INEA, on. Lino Rava, è di predisporre un rapporto congiunto dei due Enti che “delinei orientamenti ed indirizzi progettuali su ipotesi di sviluppo rurale” sulle tematiche indicate. Orientamenti ed indirizzi che dovranno essere “coerenti con le strategie e le procedure dei programmi comunitari 2007/2013”, oltreché utili ai fini della predisposizione degli strumenti di gestione del Parco, ovvero del Regolamento del Parco, del Piano pluriennale economico e sociale e dello stesso Piano del Parco. «E’ un ulteriore, importante, passo in avanti – ha dichiarato il Presidente Pappaterra – verso la definizione delle linee strategiche e delle modalità operative necessarie per definire una programmazione che sia in grado di attrarre sul Pollino i fondi comunitari e, al contempo, di offrire risposte concrete al territorio in termini di competitività del mondo produttivo, nel pieno rispetto dell’habitat e garantendo la migliore qualità della vita possibile alle popolazioni, in particolar modo a quelle che abitano, vivono e lavorano nelle zone agricole». Per farlo il Parco ha deciso di stringere una sinergia con l’INEA che si occuperà del coordinamento scientifico dell’attività prevista nel protocollo d’intesa. L’Istituto nazionale per lo sviluppo in agricoltura opera, infatti, per promuovere, accelerare e diffondere lo sviluppo rurale, sia sulla base delle opportunità che possono derivare dalle politiche strutturali che le Regioni stanno mettendo in atto per il periodo di programmazione dei fondi comunitari, sia per accompagnare iniziative di sviluppo che sul territorio sono state già avviate in campo ambientale, agroalimentare e turistico. Il Presidente del Parco, Pappaterra, nei mesi scorsi aveva instaurato un tavolo di relazioni con l’Istituto, al fine di ottenere il supporto tecnico scientifico necessario per individuare gli scenari che nel contesto locale potessero offrire le opportunità di migliorare le attuali condizioni socio economiche del territorio calabro-lucano interessato al Parco. Scenari che “devono – è scritto nel protocollo – tener conto sia degli indirizzi e delle strategie che derivano dai Programmi Operativi 2007/2013 delle due Regioni, sia delle politiche di sviluppo locale in atto, sia delle iniziative di valorizzazione delle risorse locali attivate dagli operatori economici”. “Insomma – commenta Pappaterra – non l’ennesimo rapporto, avulso dalla realtà, su quello che si potrebbe fare, ma un dettagliato resoconto degli elementi reali su cui costruire il futuro rurale del Parco”.
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