In una interrogazione rivolta al presidente De Filippo il capo gruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Cosimo Latronico, affronta il tema dell'emigrazione dei giovani lucani e delle misure di contrasto a questa vera e propria piaga sociale. Latronico si interroga se “la Regione disponga di un osservatorio in grado di stimare la quantità dei giovani laureati e diplomati presenti in Basilicata, le loro competenze e la loro mobilità verso altre regioni del Paese per ragioni di lavoro”. “Sull'argomento – scrive Latronico – si sostengono molte teorie fino a quelle recenti asserite dal governatore lucano che addebita a una situazione di over education (un elevato numero di laureati tale per cui neppure se la Basilicata fosse una Silicon Valley questi potrebbero trovare occupazione) la causa dello strutturale flusso migratorio. Vi e' poi un'altra tesi che si affaccia nei ragionamenti del presidente che, nel tentativo di giustificare l'alto livello di emigrazione, la spiega con l'innato interresse alla mobilità delle giovani intelligenze che non resisterebbero all'attrazione di regioni lontane. La verità è anche gli ultimi dati ( vedi Istat e Svimez) confermano il giudizio critico sulle politiche di sviluppo e di contrasto all'emigrazione messe in campo dal governo regionale”. Su queste ultime, comprese nel cosiddetto “Patto per i giovani” varato dalla Regione Basilicata, Latronico chiede “di illuminare la qualità delle misure e il loro effettivo impatto sulle dinamiche dello sviluppo delle imprese e del lavoro”. In particolare il leader del centrodestra chiede “che si documentino per le 35 imprese operanti nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico, finanziate per 3,5 milioni di euro, le caratteristiche ed i contenuti dei progetti industriali approvati, l'esatto e reale coinvolgimento delle risorse umane e le eventuali garanzie acquisite dalla regione sul rispetto dei piani di occupazione. Quanto alla misura denominata "dentro l'impresa" che ha finanziato per 9,400 milioni di euro 471 aziende per l'assunzione di un diplomato o laureato per ciascuna impresa con contratto a tempo indeterminato, occorre conoscere se esistono forme di garanzia sul fatto che con la conclusione degli incentivi non si recedano anche i contratti, come e' avvenuto con altre misure nel recente passato. Non vorremmo che alla dispersione delle risorse finanziarie corrispondesse, alla fine del periodo degli incentivi, un mancato effetto sia sul piano occupazionale che su quello del rafforzamento produttivo delle aziende. Quanto al bando dei piccoli sussidi che ha finanziato per oltre 9 milioni 250 progetti su 4.300 presentati, occorre conoscere il contenuto dei progetti e gli impegni assunti dalle imprese destinatarie dei finanziamenti sul versante occupazionale. Non abbiamo mancato di criticare a questo riguardo l'assenza di un criterio selettivo che puntasse alla qualità delle proposte ed alla loro capacità di consistenza”. Oltre i proclami e le campagne pubblicitarie, per le quali si chiede “di conoscere i costi sostenuti dalla Regione”, per Latronico resta il dubbio “che dentro il ‘Patto per i giovani” si nascondano politiche di spesa che poco centrano con lo sviluppo delle competenze e con la creazione di nuovo e duraturo lavoro”. “Sfidiamo la giunta regionale alla prova dei fatti”. Potenza 19 ottobre 2007

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