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La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista), coordinamento territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini, evidenzia la carenza e la discontinuità nella divulgazione dei dati sulla qualità dell’aria da parte dell’ARPAB (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Basilicata).

La Ola evidenzia, in particolare, la mancata divulgazione dei dati sul monitoraggio dell’aria, così come prevede il D.M. n. 60/2002. Dalla lettura quotidiana dei dati vi sono veri e propri “buchi informativi” che si ripetono nel mese con puntuale frequenza, a partire soprattutto dal giovedì, mentre sono rimandati al lunedì successivo i dati relativi al monitoraggio dei giorni di venerdì, sabato e domenica. Questa situazione disattende la norma che prescrive una informazione quotidiana e puntuale rivolta ai cittadini. Di recente il Dr. Sigillito, Direttore Generale dell’ARPAB, ha smentito se stesso e la struttura che dirige allorquando al TG3 Basilicata ha affermato che non vi sarebbero superamenti dei limiti di Ozono, lasciando intendere che sarebbero frutto di visioni “lovecraftiane” degli ambientalisti. Mai negli ultimi due anni l’ozono troposferico, pur con le carenze prima evidenziate circa i giorni di effettivo monitoraggio, hanno superato di ben sette il limite di 180 µg/mc (valore ritenuto di attenzione). Mai nel mese di luglio si erano verificati tanti giorni, molti dei quali consecutivi, con valori superiori ai 120 µg/mc, soglia definita di pre-attenzione. Tutto questo si rileva pur con i limiti di continuità dagli stessi dati dell’ARPAB. Il buco informativo sembrerebbe dunque confermare, in assenza di giustificazioni ufficiali sull’efficienza e tenuta delle strumentazioni, la polemica in atto tra il Comune di Sant’Angelo le Fratte e l’ARPAB circa la mancata trasparenza dei dati sull’impianto di bitume di Isca-Pantanelle ed un ruolo politico improprio da parte di questo ente, mentre le mancate risposte agli abitanti di Bucaletto circa la presenza di sostanze inquinanti in atmosfera pericolose per la salute e il mancato adeguamento delle attrezzature di controllo radiometrico dei rottami in ingresso e in uscita dalla fonderia dell’ex Sider-Potenza, espongono i cittadini a rischi non più tollerabili da parte di un Ente che è chiamato a rilevare e segnalare carenze da parte della società che gestisce l’impianto e non certamente a proporre soluzioni politiche per la sua delocalizzazione che spetta invece al Comune di Potenza e alla Regione Basilicata. La OLA chiede all’Assessore regionale all’Ambiente, Santochirico che il monitoraggio della qualità dell’aria della Val d’Agri che continua ad essere affidata all’ENI, controllore e controllato, venga affidata all’ARPAB e la sventurata città di Matera (e l’intera provincia) vengano finalmente dotati della rete di monitoraggio dell’aria, considerata la presenza in città del cementificio Italcementi che brucia Pet-Coke e copertoni di automobili usati come combustibile. Sarebbe utile conoscere le percentuali di diossina emessa dalle ciminiere dai termovalorizzatori Fenice di San Nicola di Melfi e di Potenza, altro “dato incognito”. A chi spetta fornire ai cittadini questi dati, persi nelle penombre informative e nei meandri della burocrazia?

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