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Il Parco nazionale del Pollino continua a bruciare. Mentre sono ancora in corso le azioni di spegnimento degli incendi propagatasi ieri, nella zona di Conca del Re, a Castrovillari e tra Frascineto e Eianina, al momento in cui scriviamo n’è divampato un altro in zona Cerreta, nel comune di Morano Calabro, poco più sopra di Colloreto. “Siamo drammaticamente colpiti – dichiara il Commissario dell’Ente Parco, Domenico Pappaterra.

E’ un attacco senza precedenti. C’è un disegno strategico che si evince dal fatto che, poco fa è stato appiccato un altro incendio a poco meno di 5 chilometri da dove i canadair del COAU (Centro Operativo Aereo Unificato), coordinati dal Corpo Forestale dello Stato, sono in azione”. “Fa bene – continua Pappaterra – il ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio a chiedere “tolleranza zero” e l’inasprimento delle pene per gli autori di tali reati, e ad ipotizzare l’intervento, sul Pollino, dei Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico), per supportare l’attività investigativa”. “Occorre altresì – afferma ancora Pappaterra – che le Autorità competenti accertino le responsabilità per quanto avvenuto in questi giorni nella zona di Castrovillari, Morano, San Basile e Frascineto, giacchè è fin troppo evidente che ci si trovi di fronte ad un disegno criminoso di attacco al territorio del Parco e perfino dell’incolumità delle persone”. Altro discorso è la carenza di uomini del Corpo Forestale dello Stato. Pappaterra, già all’atto del suo insediamento, aveva chiesto al Ministro e al Capo del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Patrone, il potenziamento delle stazioni del CFS del Parco. Ora, insieme con il Comandante del CTA del Parco, Giuseppe Melfi, ha fissato, per le prossime ore, un incontro con Patrone. La richiesta è sempre quella di “potenziare con urgenza, con nuove unità, le stazioni del CFS del Parco, al fine di garantire un maggiore controllo del territorio. Non è possibile – denuncia Pappaterra – operare con circa 50 uomini, ognuno dei quali dovrebbe controllare 4.000 ettari in un Parco di 56 comuni. A fronte di una dotazione organica, prevista dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del luglio 2002, di 240 uomini. E’ una situazione insostenibile”. Infine, Pappaterra ritiene che questi comportamenti rischiano di compromettere la già precaria immagine della Calabria. “Gli incendi di ieri hanno costretto migliaia di turisti, per via del blocco dell’autostrada e delle statali interessate, ad affrontare enormi disagi. Non vorremmo – dice Pappaterra – che oltre a danneggiare l’eco-sistema, tali atti vandalici nuocciano anche all’economia turistica e offrano l’idea ai visitatori di una terra in cui, oltre la criminalità organizzata, vi siano atti di pirateria che degradano l’ambiente”. Intanto il fronte degli incendi è ancora attivo anche sul versante lucano del Parco dove è in corso quello che interessa, da ieri, il monte Alpi, nel comune di Latronico (PZ) e quello di Carbone (PZ). Mentre è stato spento l’incendio originatosi al confine tra Francavilla sul Sinni e Chiaromonte (PZ). Il Comandante del CTA, Melfi, ha disposto che tutti gli uomini fronteggino l’emergenza, facendo rientrare anche quelli in ferie. Complessivamente, dall’inizio della stagione estiva, ad oggi, sono andati in fumo oltre mille ettari, di cui qualche centinaia nel territorio protetto calabro-lucano.

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