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“La mozione di sfiducia presenta dalla Casa delle Libertà nasce nel clima del confronto e del dibattito scaturito nel centro sinistra che si è evidenziato nell’ultimo Consiglio Regionale”. Lo ha dichiarato in aula il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Cosimo Latronico.

 “ Del resto dopo un dibattito che ha manifestato toni accesi ed aspri, che hanno confermato il perdurare di una crisi politica e programmatica del centro sinistra e che non si e’ concluso neppure con un documento di fiducia e di riconoscimento nei riguardi del presidente De Filippo, ed in particolare del suo operato e del nuovo esecutivo, come opposizione non potevamo fare altro che provocare un definitivo chiarimento di fronte all’opinione pubblica regionale per impedire il prolungarsi di atteggiamenti equivoci e di riserve tra i consiglieri e le forze della coalizione di centrosinistra, che se ci sono e’ bene che emergano in tutta la loro portata. E’ necessario rileggere gli interventi della scorsa seduta del consiglio regionale di alcuni autorevoli esponenti della maggioranza per verificare il grado di consenso e di coesione alla base del nuovo esecutivo. Ed in particolare il sofferto disagio manifestato dal consigliere Rocco Vita che sottolinea come la crisi non sia numerica, ma politica e richiama il governatore a ricercare nelle insufficienze dell’azione politica e programmatica dell’ultimo biennio le ragioni dell’attuale sfaldamento che non puo’ essere fronteggiato con variabili di supporto. E cosa dire delle valutazioni espresse dalla collega Emilia Simonetti che considera la nuova Giunta l’esito di lotte interne ad alcuni partiti del centro sinistra e la conseguenza di un riposizionamento dei gruppi dirigenti. Come spiegare, poi, l’intervento animato dell’ex assessore Mollica che invita De Filippo a rendere pubblici gli esiti della verifica come riscontro dei risultati del lavoro dei diversi dipartimenti nel primo biennio della legislatura. Come inquadrare, infine, l’acuta posizione dell’ex assessore Donato Salvatore che assegna a De Filippo le responsabilità di aver sacrificato un intero esecutivo in nome di un criterio, di un rinnovamento totale, che insieme a tutti gli altri schematismi anima gli armamentari dell’antipolitica, ed uccide la politica. E poi i distinguo di De Franchi, di Nardiello, e soprattutto alcuni eloquenti ed assordanti silenzi. A fronte di questa descrizione di parole e di comportamenti che hanno inciso come pietra sulla costituzione della maggioranza di centro sinistra, provocando lacerazioni che al momento non appaiono risolte, non capiamo come De Filippo riesca a sostenere di andarsene soddisfatto e tranquillo per aver colto un’ansia unitaria e di operosità comune! Francamente esprimiamo tutto il nostro sconcerto dopo aver letto la replica del governatore che evita di fornire una sola risposta agli interrogativi e alle domande che numerosi ed autorevoli rappresentanti della sua maggioranza gli avevano posto ”.

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