All’unanimità gli azionisti hanno confermato la fiducia al vertice della società L’assemblea degli azionisti di Acquedotto Lucano Spa, che si è svolta oggi a Pignola, ha approvato il bilancio d’esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2006. All’assemblea hanno preso parte il presidente della Regione, Vito De Filippo, e 50 sindaci della Basilicata. L’assemblea ha approvato il bilancio all’unanimità. L’esercizio al 31 dicembre 2006 (il quinto di vita di AL Spa) si è chiuso con un utile di 54.062 euro, al netto delle imposte. Il margine operativo lordo è pari a 3.620.871 euro. Il valore della produzione ammonta a 54.991.671 euro, di cui 47.335.516 euro per ricavi da utenze e prestazioni, e 7.656.155 euro da altri ricavi e proventi. I costi della produzione ammontano a 55.747.266 euro, di cui 4.432.621 per ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni, mentre il saldo netto della gestione finanziaria e straordinaria ammonta a 2.552.147 euro. “Nella gestione 2006 – ha spiegato il presidente Egidio Mitidieri nella sua relazione – la contrazione dei ricavi rispetto all’anno precedente (sostanzialmente motivata da un fatturato allora straordinario e pertanto non ripetibile) è stata positivamente accompagnata dalla riduzione dei costi operativi esterni, diminuiti di circa 660.000 euro. Le voci più rilevanti, nell’ambito dei costi operativi esterni, sono quelle relative alle spese per energia (circa 9,5 milioni di euro), sulla cui entità ha influito negativamente l’aumento delle relative tariffe, ed in generale quelle concernenti i servizi. Tra queste componenti meritano una particolare menzione le spese di potabilizzazione e vettoriamento (oltre 3,6 milioni di euro) e soprattutto gli oneri per manutenzioni e gestione (oltre 12,7 milioni di euro), per i quali è stato comunque conseguito un consistente risparmio (oltre 1,1 milioni di euro) rispetto all’esercizio precedente. La gestione finanziaria, con un saldo positivo di oltre 456.000 euro, è caratterizzata dai pregevoli risultati conseguiti dalla controllata Acquedotto Lucano Progettazione Srl, che ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 1.680.000. Lo stato patrimoniale, evidenzia come il capitale investito (ammontante a circa 128 milioni di euro) presenti un consistente incremento (di oltre 10 milioni) rispetto all’esercizio 2005”. Nel corso del suo intervento, Mitidieri ha anche segnalato che “la gestione del servizio idrico continua ad essere fortemente condizionata da una molteplicità di fattori attinenti a variabili completamente sottratte al controllo ed alla possibilità di intervento del management aziendale. Si tratta di eventi non previsti e, in parte, non prevedibili dalla stessa Autorità d’ambito territoriale ottimale, che sono correlati: alla pianificazione del passaggio dalle vecchie alla nuova gestione; all’assoluta difformità delle stime effettuate nel Piano stesso relativamente alla lunghezza delle reti, al numero degli impianti, nonché ai flussi di cassa generati dalla gestione”. “E’ su questo piano – ha proseguito il presidente Mitidieri – che nel corso dei prossimi mesi si giocherà nel settore idrico la vera sfida cui è chiamata a rispondere la classe dirigente di Basilicata. In questa ottica, e lungo il percorso delineato d’intesa con la Regione e con l’Aato, una tappa fondamentale è rappresentata dalla prima revisione del Piano d’Ambito tanto ai fini dell’attività di programmazione dell’Autorità stessa che allo scopo di tarare l’attività gestionale in funzione delle reali esigenze della comunità lucana”. Attualmente, sono 120 i soci di Acquedotto Lucano: 119 Comuni, che complessivamente possiedono il 51% delle azioni, e la Regione Basilicata, che ne possiede il 49%. Inoltre, con l’Assemblea straordinaria del 10 maggio 2007, sono state deliberate rilevanti modifiche statutarie tali da consentire di perseguire al meglio le finalità dell’”affidamento in house”. In particolare, è stato circoscritto l’ambito territoriale di operatività della società alla sola Basilicata e si è ampliato il potere decisionale dei Comuni in sede assembleare, introducendo un limite (il 24%) al diritto di voto della Regione. Allo scopo di garantire un più incisivo controllo sulle attività della società sono state, poi, introdotte nello statuto ulteriori e significative previsioni quali, tra l’altro, l’obbligo di convocazione dell’assemblea almeno due volte l’anno e la preventiva approvazione da parte dei soci di tutta una serie di atti di peculiare valenza programmatoria.
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