In un’interrogazione urgente rivolta al Presidente della Giunta regionale il capo gruppo di Forza Italia, Cosimo Latronico, denuncia “la grave discriminazione che starebbe per compiersi ancora una volta a danno dei disoccupati lucani con la delibera che fissa i criteri per la selezione di 400 unità da avviare ai corsi di formazione da impiegare successivamente nei piani forestali della regione”
“A questo primo blocco che avverrà presto, – scrive Latronico – farà seguito un secondo gruppo di 300 addetti. I criteri fissati dalla giunta regionale prevedono, per il reclutamento del personale forestale, la definizione di una graduatoria che per il 60% sarà composta in base ai titoli dei partecipanti (reddito,età,anzianità di lavoro nel settore forestale, titolo di studio) e per l’altro 40% in base a colloqui motivazionali che saranno svolti da commissioni insediate in ciascuna comunità montana o ente delegato, formate da 3 membri nominati rispettivamente dall’ente delegato, dalla Regione, e da un rappresentante dell’organismo formativo incaricato dalla Regione. Appare chiaro che si tratta di criteri che assegnano spudoratamente al potere politico la discrezionalità delle scelte per il reclutamento del personale, non avendo imbarazzo nel sottoporre gli aspiranti addetti alla forestazione ad un umiliante test motivazionale. C’e’ da chiedersi se un bracciante lucano che decide di fare domanda per trovare uno sbocco nel settore forestale abbia bisogno di essere valutato nella sua attitudine motivazionale!? E’ del tutto evidente che ancora una volta il potere politico non intende rinunciare a pratiche clientelari che abusano del bisogno del lavoro arrogandosi il diritto di decidere chi deve entrare nel mercato del lavoro. Forza Italia chiede che venga immediatamente revocata la delibera di giunta 1615 del 31 -10-2006 , e vengano fissati criteri che al 100% garantiscano l’accesso al lavoro per i soli titoli senza concedere alcuna discrezionalità nella selezione dei 700 lavoratori forestali. Non e’ più tollerabile che la politica discrimini le persone sul fronte del lavoro per ragioni di consenso politico”.
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