Calato il sipario sulla calda, coinvolgente ed intensa Kermesse Congressuale della Margherita DL di Basilicata, che ha chiamato alla guida del partito Roberto Falotico, ed in attesa di quello nazionale che avvierà il percorso per la costituzione del Partito Democratico, occorre iniziare la riflessione sulle indicazioni e gli impegni venuti dal Congresso, sia attraverso le brillanti relazioni di Margiotta e Falotico che dall’insieme del corposo e ricco dibattito che ne è seguito. In particolare, va detto come la relazione Falotico intrisa di profonda sensibilità verso quella parte più debole e marginale della società di Basilicata, che fa il paio con i recenti impegni del governo regionale, con le leggi di cittadinanza solidale e sociale, rappresenta un buon viatico per avviare quel confronto, peraltro dichiarato, con il mondo del volontariato e segnatamente con gli organismi di rappresentanza preposti, quali il Forum del Terzo Settore e l’Assemblea Regionale del Volontariato, ma più in generale con quel reticolo di Associazioni che fanno del tessuto sociale lucano una formidabile ragnatela di presenza, spesso la sola ad essere impegnata laddove non riesce ad arrivare l’istituzione pubblica. Un accento particolare, inoltre, la relazione ha inteso porre sul “pianeta anziani”, sicuramente consapevole del crescente positivo fenomeno dell’allungamento della vita media, come ha recentemente evidenziato il Rapporto OCSE, attraverso cui si rileva che da qui al 2050 la popolazione over 65 è destinata a raddoppiarsi, tanto da avere un cittadino su tre in pensione; in Basilicata, inoltre, insiste un altro positivo dato rappresentato dalla presenza di più nonni in famiglia rispetto ai nipoti (Rapporto FNP – CERES). Realtà della popolazione anziana che in Basilicata viene a porre seri problemi in tema di tenuta dei servizi, proprio in ragione della denatalità, del conseguente spopolamento, della fragilità e diffusione dei suoi innumerevoli municipi e centri abitati, del superamento delle logiche di tutela familiare, della accresciuta esigenza imposta dalla più consapevole richiesta di qualità della vita. Rispetto a questo insieme di interrogativi va calibrata l’azione politica capace di corrispondere ai bisogni della popolazione anziana, sia rispetto alla articolazione del sistema sanità (le battaglie si combattono in ospedale, ma la guerra si vince sul territorio), ma anche rispetto alle tante vicende che possono riguardare la gestione del tempo libero, prevenendo le conseguenze depressive che si annidano nella solitudine. Servizi e tutele che vanno urgentemente affrontati anche in ragione del diminuito valore d’acquisto delle pensioni, per altro in grandissima percentuale al disotto dei 500 Euro/mese; tanti, anche gli anziani in difficoltà perché non autosufficienti; a questi vanno assicurate crescenti attenzioni in termini di risorse e di abbattimento dei costi, così come peraltro già la Regione si è affrettata a legiferare, sia attraverso la Legge di Cittadinanza Solidale, ma principalmente attraverso quella di Cittadina Sociale. Una bella scommessa, ma anche una lungimirante politica con cui siamo convinti si potrà avviare quella nuova stagione politica fatta di entusiasmo e passione, vissuta da giovani ed anziani, attraverso cui ritessere un nuovo rapporto intergenerazionale, troppo spesso preda di incomprensioni e malintesi. In questo spirito e con questi presupposti mi accingo ad assolvere al compito affidatomi dal Partito, chiamandomi ad assumere la responsabilità dell’Osservatorio sulla “Terza e quarta età; volontariato e associazionismo”.
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