Il provvedimento approvato ieri in Consiglio Regionale riferito alla Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale fa compiere un nuovo passo in avanti verso il nuovo Patto sociale, con le persone e per le persone, dando nuova linfa al rapporto fra cittadino e istituzione, assumendo la sfida dell’integrazione socio – sanitaria come chiave di volta di una generale riforma del sistema della salute e del benessere sociale”. “E’ il commento del consigliere regionale di IdV Antonio Autilio che ha spiegato le motivazioni del voto favorevole al ddl della Giunta Regionale. “In attesa dell’annunciato riordino delle Asl e delle Comunità Montane, e di conseguenza dei Distretti Socio-sanitari ancora da definire, per meglio individuare gli ambiti socio-territoriali e realizzare politiche sociali più efficaci, la Consulta permanente per la programmazione sociale e sanitaria, l’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali, il Sistema Informativo Sociale – sottolinea Autilio – sono strumenti innovativi ed importanti, anche se è necessario sperimentarne la funzionalità. Per tornare al Patto per la Salute, al quale Regioni e Governo stanno lavorando in queste settimane – come ci ha ricordato l’Assessore alla Salute Colangelo – c’è un forte legame con il sistema dei servizi sociali. Esso – sottolinea Autilio – discende certamente dalla necessità di assicurare la tenuta economico-finanziaria e difendere l’unità sociale del Paese, e come tale disegno un quadro di responsabilità ineludibili per tutti. Ma esso pone sul tavolo anche una opportunità tutta nuova per inaugurare una nuova fase delle politiche della salute, con una intesa di ampio respiro sull’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, sulla predeterminazione condivisa dei tetti annuali dei finanziamenti dedicati alla sanità, degli obiettivi e degli standard da realizzare, delle regole e delle responsabilità da osservare, tenuto conto che la spesa assistenziale del nostro Paese (nel 2004 quasi 19 miliardi di euro, per la Banca d’Italia) se ne va per pensioni sociali, pensioni di invalidità, pensioni di guerra, assegni familiari e produce limitatissimi effetti redistributivi. Nel provvedimento approvato c’è comunque da colmare una lacuna che riguarda – evidenzia Autilio – il mancato collegamento con il mondo della scuola e che invece ritengo indispensabile per attuare alcune delle azioni che la stessa legge prevede, così come ritengo sia necessario istituire ambiti socio territoriali come strutture flessibili, da adattarsi ai bisogni attuali ed a quelli emergenti, per renderli adeguabili alla missione che sono chiamati a svolgere. Ci sarà tempo, nell’applicazione concreta della normativa approvata, per apportare nuovi correttivi anche alla luce del monitoraggio che sarà effettuato come previsto nella medesima legge 36/06”. “La vera scommessa della più efficace rete di servizi di cittadinanza sociale – conclude il consigliere di IdV – si può vincere solo a condizione di realizzare un sistema di welfare locale ben strutturato capace di esaltare al massimo le novità e le potenzialità introdotte con la legge”.

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