Nel Parlamento e nel Paese si sta consumando un confronto lacerante sull’idea di equiparare la famiglia ad altre forme di convivenza; nella Regione Basilicata, invece, il centro sinistra in una notte ha già introdotto nel suo corpo normativo un principio che considera la famiglia al pari di una stabile relazione affettiva”. “Lo ha dichiarato in mattinata il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Cosimo Latronico. “Stiamo parlando della legge regionale che disciplina la rete dei servizi sociali e che all’art.2 nello stabilire i principi ispiratori delle politiche sociali ha inteso associare alla famiglia altre forme di relazioni dimenticando che questa equiparazione non e’ possibile perché il ruolo peculiare della famiglia dove nasce, cresce e si sviluppa la vita, non è assimilabile a nessuna altra relazione affettiva. La persona e la famiglia nella legge quadro nazionale sono individuati come i cardini del sistema dei servizi sociali, fino a prevedere misure di sostegno e di promozione delle insostituibili responsabilità familiari. Del resto basta guardare quello che in via pratica accade nella nostra regione se non ci fossero le famiglie e le relazioni parentali a supplire, il sistema pubblico e i servizi sociali apparirebbero, così come sono, in tutta la loro insignificanza di fronte alla crescente domanda di aiuto e di sostegno delle persone e delle comunità. Siamo consapevoli che stiamo parlando di principi, ma ci sono principi non negoziabili che stabiliscono l’ispirazione e la visione verso cui orientare una costruzione concreta. In fatto di servizi sociali se riduciamo la centralità della famiglia come destinataria degli aiuti, ma anche come protagonista dell’offerta in una prospettiva di reale sussidiarietà, alteriamo lo stato naturale delle cose e non riconosciamo che più che nello Stato, la risposta sta nel protagonismo della società e della sua vitalità che, guarda caso passa, proprio attraverso la valorizzazione famiglia. Per queste profonde e sentite motivazioni, dopo aver tentato inutilmente di far cambiare il testo di legge al governo ed alla maggioranza, abbiamo votato contro, volendo segnare una differenza culturale che ci pare assai significativa e sulla quale non potevamo far finta di niente”.

 305 totale visualizzazioni,  4 oggi