Discorso del Presidente di Confindustria Basilicata ATTILIO MARTORANO A Matera. "Saluto le autorità Religiose, Civili e Militari Il Presidente Montezemolo e gli amici e colleghi di Confindustria I tanti imprenditori qui presenti. Desidero innanzitutto ringraziare, a nome di tutta Confindustria Basilicata Fabio e Fabrizio Storchi per aver scelto questo territorio come sede di questo importante investimento, ricco di contenuti tecnologici che vanno a rafforzare il tessuto produttivo lucano. Il giorno in cui un imprenditore da vita ad una nuova azienda è un giorno importante per tutti, perché ogni impresa che nasce è una nuova idea che si realizza, è la voglia d’intrapresa che diviene azione e accetta la sfida della competizione. Non capita spesso, e ancor meno per insediamenti di queste dimensioni e con tale portata innovativa. Questa inaugurazione, rappresentare un momento significativo per la Basilicata che produce e mi induce ad alcune riflessioni, che vorrei condividere con voi. L’attrazione degli investimenti è una sfida che riguarda tanto la Basilicata quanto l’intero paese. Di sicuro rappresenta, per questa regione, la via da percorrere per rafforzare i processi di sviluppo locale. Per rendere possibile questo obiettivo, credo si debba provare a dare una risposta a poche semplici domande. Meno lo sono le risposte: Come facciamo a convincere gli investitori a scegliere la Basilicata? Quali vantaggi competitivi offre oggi questo territorio, tali da far ritenere che l’investimento possa essere non solo valido nel breve periodo, ma anche e soprattutto sostenibile nel medio lungo termine? Le risposte a queste semplici domande passano attraverso scelte che non possono più aspettare e che coinvolgono non solo la politica e le istituzioni ma anche il sistema delle imprese. E proprio dalle nostre responsabilità che vorrei iniziare. La scelta di far nascere una nuova Confindustria Basilicata, che da poche ore mi onoro di rappresentare, è il risultato di una profonda e complessa trasformazione che punta direttamente ad un significativo recupero di rappresentanza e di capacità decisionale. Come potete immaginare non si è trattato di una scelta facile, nè indolore, ma certamente necessaria. E’ stata una di scelta dettata dall’esigenza rispondere con decisione alle sfide che ci attendono. Le imprese lucane hanno scelto il territorio come proprio socio di riferimento, superando una ormai insensata visione localistica. Questo assunto deve poi trovare la sua ragione nelle virtuose relazioni con tutti i possibili protagonisti dello sviluppo, e non ultimo con le Organizzazioni sindacali. E tocca a noi rilanciare con forza un dialogo costruttivo con il sindacato, orientato al confronto leale e responsabile, capace di migliorare il contesto produttivo, le relazioni industriali ed anche le condizioni economiche e contrattuali dei nostri dipendenti, magari legandole più ai risultati che insieme raggiungiamo. E’ certamente questa una delle leve strategiche su cui agire per raggiungere il successo delle nostre iniziative economiche. Inoltre noi imprenditori, prima di tutto lucani, dobbiamo continuare ad investire con coraggio nelle nostre aziende. L’esempio straordinario che la Fiat sta dando al paese tutto, dimostra che è possibile invertire anche drammatiche situazioni di declino, in nuovi successi sorprendenti. Tornando al tema degli investimenti, Siamo convinti che si debbano anche rivedere i criteri di valutazione dei nuovi progetti d’investimento delle imprese, facendo tesoro delle esperienze già vissute. Dobbiamo ribaltare il binomio risorse dunque progetti, in progetti dunque risorse. Il sistema Confindustria ha dato prova di essere una rete formidabile di relazioni con realtà produttive capaci di portare valore aggiunto al territorio in termini d’investimenti produttivi, tecnologie, competenze, ma solo a condizione che esistano reali vantaggi riconoscibili, tanto da orientare scelte imprenditoriali convinte e convincenti. Ci aspettiamo, però, altrettanta determinazione da parte delle Istituzioni locali. Vanno rimossi i tanti vincoli che limitano la capacità di crescita delle nostre imprese e della nostra economia. Servono da subito scelte coraggiose, che l’intero sistema economico attende da tempo. Non basta puntare ad eliminare gli svantaggi, bisogna passare all’attacco, dobbiamo creare vantaggi, ma con un’azione corale e condivisa. E’ questa la sfida che ci attende. Bisogna provvedere quanto prima a snellire la burocrazia che appesantisce la vita quotidiana dell’impresa costringendola ad un continuo lavoro straordinario, dagli esiti sempre incerti e dai costi sempre crescenti. Bisogna rivedere quanto prima i modelli di gestione delle aree industriali e procedere alla eliminazione dei relativi oneri che continuano inesorabilmente a gravare sui conti economici delle nostre imprese. Madre natura ha dotato la Basilicata di straordinarie risorse naturali, spesso imparaggiabili, che però non devono trasformarsi solo in importanti risorse finanziarie, certamente utili, per sostenere i processi di sviluppo. Bisogna puntare alla realizzazione di sinergie industriali e professionali, che partendo dalla disponibilità di risorse naturali, siano capaci di avviare nuove e diverse dinamiche di crescita. E’ questo l’orizzonte a cui deve guardare la Basilicata tutta. L’imperativo è crescere, tanto per le piccole quanto per le grandi. D’altro canto dobbiamo sapere che non è in gioco il futuro del business, che per sua natura è dinamico. E’ in gioco il peso dei diversi territori sui quali il business si deve innestare e si deve sviluppare. Non essere competitivi significa regalare vantaggio agli avversari, che in questo caso potrebbero essere altre regioni, limitrofe che inevitabilmente giocano la nostra stessa partita. Noi imprenditori ci crediamo, si può fare e stiamo facendo la nostra parte, consapevoli che non si può chiedere senza impegnarsi a dare. Partiamo dunque da questa bella giornata per l’impresa lucana per rilanciare uno sviluppo, di cui tutti possiamo essere protagonisti".

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