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 A Potenza la gestione dei rifiuti è strutturata, contemporaneamente, su tre diversi sistemi: la raccolta differenziata, lo smaltimento in discarica e lo smaltimento attraverso l’inceneritore. La coesistenza dei tre sistemi è già un problema perché non consente di avere un sistema efficace ed ottenere le necessarie economie di scala, e perchè somma i costi di tutti i sistemi senza ottenere reali benefici in termini di economia di scala.

 

L’inceneritore, in particolare, risulta essere un grandissimo problema. Presentato all’atto del suo avvio come la soluzione al problema rifiuti per Potenza e per i paesi dell’hinterland si è dimostrato essere lui il vero problema nel sistema di gestione dei rifiuti. Ma vediamo nello specifico qual è la situazione reale, partendo dall’analisi dei dati in nostro possesso e relativi al primo semestre 2006 (per il secondo semestre il problema si è addirittura acuito). Nel primo semestre in città sono state prodotte circa 12.400 tonnellate di RSU. Di queste 8576 sono state inviate all’inceneritore, ma non bruciate. Concretamente nel forno ne sono entrate solo 4896 perché prima dell’entrata in impianto sono state allontanate circa 80 tonnellate di materiali ferrosi ed all’impianto di vagliatura si sono ottenute ben 3600 tonnellate di sottovaglio che sono state conferite in discarica con costi a carico del Comune di Potenza. L’impianto poi, bruciando i rifiuti, produce scorie e ceneri, rispettivamente 1140 e 126 tonnellate che vengono trasferiti anch’essi in discarica. Il costo di conferimento delle scorie in discarica è a carico del Comune. Insomma l’impianto riduce il quantitativo di rifiuti conferiti in discarica solo di 3630 tonnellate, calcolato sottraendo alla quantità di rifiuti bruciati le scorie e le ceneri prodotte (4896-1140-126=3630), che rappresenta solo il 29% del totale degli RSU prodotti. Ridurre di questa quota il conferimento in discarica ci costa più di 3 milioni di euro l’anno, il costo annuale a forfait dell’impianto: fatti i conti spendiamo, per ogni tonnellata che con questo sistema non si invia in discarica, più di 400 euro per ogni tonnellata. Gli altri costi, pure previsti nel capitolato, non sono stati da noi valutati ed anzi ci farebbe piacere sapere a quanto ammontano realmente. L’impianto più costoso al mondo che non ha risolto nessun problema. Oltre al problema del costo altre due sono le forti negatività che caratterizzano l’impianto: la prima è che ad oggi non ha prodotto un solo chilowattora di corrente elettrica, eppure la legge ammette solo impianti che recuperino energia dalla combustione dei rifiuti, e la seconda è che non sappiamo assolutamente nulla sui fumi che l’impianto emette. Nel 2007 il contratto andrà in scadenza e si è già aperto un dibattito sul suo rinnovo, su ipotetici risparmi che si potrebbero ottenere da una sua riformulazione. Abbiamo una sola seria possibilità a scadenza di contratto: non rinnovarlo e SPEGNERE L’IMPIANTO, ed utilizzare i 3 milioni di euro per far partire le raccolte differenziate spinte su tutto il territorio comunale, per raggiungere in tempi rapidissimi quote superiori al 50%, con risparmi economici e benefici ambientali. Per fare questo occorre realizzare subito un impianto di compostaggio per il trattamento della frazione organica dei rifiuti separati a monte dai cittadini e raccolti separatamente, impianto del resto già previsto dalla programmazione. Non riusciamo a comprendere come, a fronte di questi dati, il Comune di Potenza si ostini ad insistere su questo impianto inutile, costoso e dannoso per l’ambiente. TABELLA RIASSUNTIVA RSU prodotti RSU conferiti inceneritore RSU inceneriti  12.400 Sottovaglio 8.576 Scorie prodotte 4.896 Ceneri 3.600  fumi prodotte 1.140  Rifiuti ferrosi separati 126 80

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