margiotta-seg-mara  Il lungo e ben articolato contributo che l’On. Salvatore Margiotta ha dato alla stampa nei giorni scorsi sul Partito Democratico, con cui annuncia la prossima stagione congressuale del Partito della Margherita Democrazia è Libertà, mi ha stimolato ad intervenire nel dibattito che da qualche tempo con toni più o meno stanchi si va alimentando,  il cui rovescio, come avverte lo stesso Margotta, potrebbe verosimilmente far giungere al traguardo, quanti ci credono e lo ambiscono, attraverso la cosiddetta “fusione fredda” con “cuori freddi”, in quanto l’entusiasmo di partenza andrebbe gradatamente ma inesorabilmente esaurendosi. Sarebbe necessario, quindi, bandire strategie frenanti e tatticismi per avviare una fase propedeutica sul “cosa” fare, stante la scelta ormai irreversibile e opportuna sul “doversi fare”, come ancora Margiotta giustamente sostiene; infatti, avendo già l’elettorato, prima ancora che i singoli partiti DS e Margherita, scelto di procedere lungo questo percorso, è quanto mai urgente interrogarsi circa le politiche da perseguire, specie sul nostro territorio che ha dato dimostrazione di volere tale scelta, così come ci dimostrano le percentuali riscontrate in più tornate elettorali; ciò comporterebbe anche un maggiore sostegno al governo De Filippo, aiutandolo a realizzare il più sollecitamente possibile il Programma con cui si è presentato agli elettori, conseguendo un risultato senza precedenti. Programma che, comunque nonostante sta avanzando su temi impervi ma di grande coraggio, quali il Reddito al Cittadino, l’Università, la SEL, ma principalmente il Patto con i Giovani. Quest’ultimo un vero e proprio atto di coraggio che, sta riscuotendo grande attenzione dai numerosi giovani che affollano le piazze nelle quali viene illustrato; strumento innovativo, grazie alla lungimiranza del Capo Gruppo al Consiglio Regionale della Margherita Roberto Falotico, che lo ha voluto portare in mezzo alla gente, perché venisse compreso e perciò stesso rendere accessibile ai diretti interessati, verso cui era ed è necessario ripristinare quel patto di fiducia alla base del rilancio dello sviluppo del territorio, che potrà realizzarsi solo con il coinvolgimento vero e non fittizio delle muove generazioni. Partito Democratico e Patto con i Giovani i veri argomenti che vanno riflettuti perché la Politica torni ad interessare le giovani generazioni, troppo spesso e da troppo tempo tenuti ai margini del dibattito e che solo recentemente si sta cercando di recuperare come per il “Laboratorio Politico”, che è nato in seno alla Margherita e che oggi sta diventando “megafono” verso quel numeroso stuolo di scettici. Ovviamente ambedue gli argomenti presentano difficoltà, quantanche di diversa natura; infatti , nel caso del Partito Democratico si andrebbe ad infastidire le logiche gruppettaro, ma si otterrebbe il positivo risultato delle contaminazioni e del rimescolamento delle esperienze e delle identità; nel caso del Patto con i Giovani il pericolo che potrebbe presentarsi è l’eventuale boomerang di un insuccesso, ma che vale la pena di rischiare proprio per evitare che con l’emigrazione dei cervelli si possa accelerare l’agonia di un territorio che va spopolandosi proprio di quelle energie vitali di cui diversamente ha bisogno. Proprio queste sfide dei tempi nuovi impongono un più accelerato processo di unificazione di tutte quelle forze politiche laiche o cattoliche che siano, laddove non si guardi all’egemonia di una parte rispetto alle altre, ma come opportunamente ammonisce Pezzotta sulla sua rivista “Dialogos” si possa dar vita ad un Partito Plurale, territoriale e federativo dove tutte le anime e tutte le proposte politiche possano trovare collocazione e visibilità; ovviamente, come avverte Rutelli, non possiamo aspettare che tutti si convincano a salire anche i riottosi ed i ritardatari, per cui si passi celermente dall’enunciazione alla realizzazione intanto con chi ritiene starci. .

Loading