ospedale_pronto_soccail superamento del dualismo ospedale-territorio e il potenziamento dell’assistenza delle cure primarie; il riassetto organizzativo e territoriale delle Aziende Sanitarie e la trasformazione dell’Azienda-locale in Azienda-rete; l’elevazione del capitale umano e la promozione della ricerca e dell’innovazione continua come condizioni per l’efficienza e l’efficacia dei servizi. I temi-chiave della sanità lucana sono stati illustrati al Ministri della Salute, Livia Turco, dall’assessore regionale Rocco Colangelo, il quale ha sostenuto che “L’imminenza delle difficili scelte della Finanziaria 2007 ripropone i nodi cruciali ed irrisolti del cosiddetto federalismo sanitario, sempre più stretto nella morsa dell’antinomia tra tutela dei diritti sociali e crescita inarrestabile dei costi dei servizi e impegnato nella missione impossibile di porre rimedio alle distorsioni del doppio fallimento dello Stato e del mercato in materia di welfare. Il Patto per la Salute, al quale Regioni e Governo stanno lavorando in queste settimane, discende certamente dalla necessità di assicurare la tenuta economico-finanziaria e difendere l’unità sociale del Paese, e come tale disegno un quadro di responsabilità ineludibili per tutti. Ma esso pone sul tavolo anche una opportunità tutta nuova, nel senso che non intende replicare la versione aggiornata dei patti di stabilità che ben conosciamo, ma intende davvero inaugurare un new deal delle politiche della salute, con una intesa di ampio respiro sull’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, sulla predeterminazione condivisa dei tetti annuali dei finanziamenti dedicati alla sanità, degli obiettivi e degli standard da realizzare, delle regole e delle responsabilità da osservare, sulla implementazione di criteri europei di premialità e penalità. Entro questo quadro di certezze e proprio nella prospettiva della massima responsabilizzazione federalistica dei territori – ha aggiunto l’assessore Colangelo – deve trovare spazio e riconoscimento un programma di investimenti nel Mezzogiorno, teso a riequilibrare i divari strutturali, che mantengono ancora una parte rilevante della popolazione del Paese in una condizione di minorità in termini di offerta di servizi e di qualità dei medesimi, e a porre le regioni meridionali nelle condizioni di competere e cooperare su basi di pari dignità con le altre regioni italiane. Si tratta di una scelta di interesse nazionale, a meno che non si ritenga che anche per la sanità, come negli scorsi decenni per il lavoro, la soluzione della questione meridionale risieda nella mobilità e nella migrazione. E’ peraltro evidente che la difesa ed il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, quale sistema pubblico ed universalistico di tutela dei diritti sociali, passa attraverso il perseguimento dell’obiettivo dell’appropriatezza, quale punto di equilibrio tra i principi di equità e di efficienza, e che è nell’interesse primario dei cittadini intensificare le azioni dirette a combattere le irrazionalità, gli sprechi e gli opportunismi che gravano sulla spesa sanitaria. In tale quadro è possibile declinare le direttrici principali del nuovo corso sanitario regionale: l’integrazione tra l’assistenza sanitaria e quella sociale e la realizzazione di una politica integrata di promozione della salute e del benessere sociale; il superamento del dualismo ospedale-territorio e il potenziamento dell’assistenza delle cure primarie; il riassetto organizzativo e territoriale delle Aziende Sanitarie e la trasformazione dell’Azienda-locale in Azienda-rete; l’elevazione del capitale umano e la promozione della ricerca e dell’innovazione continua come condizioni per l’efficienza e l’efficacia dei servizi. A fronte di tale scenario – ha concluso Rocco Colangelo – sono tratteggiati i principali temi che caratterizzano opportunità, limiti e vincoli di un progetto finalizzato a costruire una situazione di autosufficienza sanitaria del Mezzogiorno quale condizione necessaria per la realizzazione di un federalismo equo e sostenibile. Tali temi caratterizzano e reggono gli obiettivi di sviluppo e di riforma del Sistema Sanitario Regionale”.

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