stemma_della_reg_bas_2Negli anni passati la Regione Basilicata si è gongolata su fuorvianti primati come quello della velocità della spesa o come quello dell’utilizzo di Internet che stridevano fortemente con l’andamento dell’economia regionale. La congiuntura nazionale ed internazionale incidono sulle economie dei territori ma quando, come nel caso della Regione Basilicata, si registrano per anni dati in controtendenza rispetto alle Regioni limitrofe, Dichiarazione del Consigliere Pagliuca La risposta del segretario dei DS, La corazza, rappresenta un ulteriore stimolo per continuare un confronto a distanza ed a mezzo stampa su temi delicati e complessi come quelli del buon uso delle risorse comunitarie. Non perdere il fil-rouge di questo dialogo è necessario per impostare una nuova fase di programmazione dello sviluppo regionale improntato, mi auguro, anche su un diverso atteggiamento delle forze di maggioranza. Gli anni passati sono stati caratterizzati da una chiusura arrogante della maggioranza, sempre sorda alle tante sollecitazioni provenienti dalla opposizione. Lo sviluppo della Regione è un tema che appartiene a tutti e, quando non c’è dialogo o peggio ancora, non ci sono strumenti adeguati di controllo e verifica della efficacia della spesa, occorre saper accettare la critica. Negli anni passati la Regione Basilicata si è gongolata su fuorvianti primati come quello della velocità della spesa o come quello dell’utilizzo di Internet che stridevano fortemente con l’andamento dell’economia regionale. La congiuntura nazionale ed internazionale incidono sulle economie dei territori ma quando, come nel caso della Regione Basilicata, si registrano per anni dati in controtendenza rispetto alle Regioni limitrofe, è opportuno porsi degli interrogativi finalizzati alla correzione del tiro. La Regione Basilicata è ferma nella sua capacità di crescita, ormai da anni, e la fase che attraversa è quella di una pericolosa recessione. Il dato della ripresa costante dei flussi migratori di giovani alla ricerca di un lavoro è la cartina al tornasole di una economia stagnante in molti dei sui settori tradizionali. La ricetta per la cura di questi mali non può essere quella di qualche contributo o borsa lavoro finalizzata a rendere appetibile un laureato o un diplomato al sistema imprenditoriale! Semmai queste misure possono aiutare a combattere il lavoro nero ma certamente non possono incrementare i livelli occupazionali. Possono servire ad alzare fittiziamente un indice in un certo periodo ma non possono invertire le tendenze. E’ sulla economia reale che occorre definire un pacchetto di interventi che puntino a dare alla Regione Basilicata il connotato definitivo e di lungo periodo. Solo in questo modo la Regione tornerà ad essere attrattiva. Quando penso al pacchetti di interventi immagino azioni decisive finalizzate al recupero della competitività settoriale. La nostra Regione, ricca di risorse energetiche, acqua, petrolio e gas, deve ripensare le stesse non solo per l’apporto che possono offrire in termini di royalties ma anche e soprattutto per il contributo che possono dare per favorire nuove condizioni di attrattività. E’ giusta la battaglia per una fiscalità di vantaggio ma la risorsa energetica può mettere la Regione nella condizione di avere una Economia di vantaggio. Occorre, in sintesi, riscrivere con un urgenza il nuovo Piano Energetico regionale affidando allo stesso il ruolo di pilastro fondamentale del nuovo Piano di Sviluppo regionale. Questo deve avvenire prima che società quali la SEL ( società energetica regionale) per le quali non è stata ancora definita la mission, inizino ad operare. Occorre ragionare in termini di concentrazione delle risorse in settori e territori vocati al fine di portare a reddito le potenzialità endogene della Regione. Occorre definire nuovi strumenti di intervento per sostenere la fase di malattia in cui vive l’economia regionale. In conclusione di questo breve intervento che non aggiunge nulla a quanto da anni ho sostenuto nell’aula del Consiglio Regionale, insediare una Commissione consiliare con lo scopo di controllare la spesa dei fondi Comunitari così come richiesto da mesi dall’opposizione, è una occasione da non perdere, nell’interesse dei Lucani. Capire ciò che è successo per correggere gli errori è un primo fondamentale passo verso un nuovo modo di intendere la politica, non più fondata sull’interesse elettorale (clientele) ma sull’interesse generale. Gli interventi di pronto soccorso utili solo a tamponare l’emergenza quali “ il reddito di cittadinanza solidale”, non possono e non devono diventare strutturali. L’opposizione, si sa, non ha la responsabilità di governare ma ha il dovere di denunciare le cose che non vanno o, anche di apprezzare, come nel caso dell’intervento di La corazza, le dichiarazioni che, seppur tardive, ci sembrano andare nella direzione auspicabile. L’unica cosa che suggerisco, e non per polemica, al segretario dei DS è quella di fare attenzione affinché la colorita composizione della maggioranza che sostiene il Governatore De Filippo, intrisa di falsi solidarismi e protezionismi, non consenta, come è stato nel passato, l’avvio di una fase nuova di rapporto con la società lucana della quale un terminale è anche l’opposizione regionale

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