Un dibattito che sta interessando molte parti delle realtà civiche del Cilento e Vallo di Diano ed incomprensibilmente viene trascurato dal versante lucano, salvo qualche benemerito come appunto Vita e pochi altri. Atteggiamento di trascuratezza particolarmente intollerabile ed ingiustificabile quello dei rappresentanti politici dell’area del Lagonegrese,
Encomiabile la determinazione con cui il Capo Gruppo di Uniti nell’Ulivo del Consiglio Reg.le di Basilicata Rocco Vita sta insistendo nel portare avanti il dibattito circa l’eventualità della così detta “Grande Lucania”. Un dibattito che sta interessando molte parti delle realtà civiche del Cilento e Vallo di Diano ed incomprensibilmente viene trascurato dal versante lucano, salvo qualche benemerito come appunto Vita e pochi altri. Atteggiamento di trascuratezza particolarmente intollerabile ed ingiustificabile quello dei rappresentanti politici dell’area del Lagonegrese, nonostante che la questione non sia affatto nuova; tutt’altro. Infatti, già il compianto Presidente della Comunità Montana del Lagonegrese, prof. Larocca, ne aveva fatto una bandiera, poi miseramente fallita per gli innegabili anche se inespressi svantaggi che ne potevano derivare al ceto politico, spesso nemmeno appartenenti all’area ma prestati da altri territori, e particolarmente dal potentino. Diversamente, è tempo di incalzare, facendo fronte comune, perché il movimento aggregativo si irrobustisca, insistendo sull’insieme delle problematiche (viabilità, trasporti, aree protette, golfo, ricettività turistica, cultura, etc.) per ritrovare le affinità, andandole ad esaltare, a dimostrazione che non è vero (come qualcuno vuole far credere) che sarebbe una sommatoria di miserie, ma risorse concrete per costruire sviluppo. Ovviamente è necessario avere forza contrattuale per uscire dalle strettoie della marginalità che si ottiene con il peso demografico a cui deve saper corrispondere una classe dirigente non supina, ma consapevole e desiderosa di affrancarsi per vivere una nuova stagione di riscatto, riscoprendo (come è stato detto) l’origine della comune civiltà, rappresentata dalla linfa, sempre viva nel DNA dei lucani, dell’antica Magna Grecia.
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