Fiat: un piano che preoccupa. Clima teso dopo le anticipazioni di stampa sul nuovo piano industriale della Fiat. Per il segretario della Fim lucana Zenga restano le ombre sul futuro della Sata e dell’indotto
“C’è di che preoccuparsi se dovessero essere confermate le indiscrezioni di stampa sul nuovo piano industriale della Fiat”. Lo sostiene il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, alla vigilia del presidio convocato da Fim, Fiom, Uilm e Fismic che si terrà domani mattina alle 12 sotto la sede della prefettura di Potenza. “La fuga di notizie sul piano industriale – dice Zenga – conferma che il Lingotto pensa di produrre più auto, ma con meno modelli, meno stabilimenti e meno operai, un approccio che mi sembra quanto meno paradossale. Quanto a Melfi la nostra preoccupazione è che la conferma di un prodotto ormai maturo come la Grande Punto in prospettiva possa non bastare per tenere ad un livello accettabile i livelli produttivi. Così come sono tutte da decifrare le conseguenze che la ristrutturazione annunciata dalla Fiat potrebbe provocare sul sistema dell’indotto di San Nicola di Melfi. Se Fiat pensava di fare i conti senza l’oste – prosegue il dirigente della Fim Cisl lucana – s’è sbagliata di grosso e continuerà a sbagliare se pensa di far passare una ristrutturazione di questo tipo senza un preventivo confronto con il sindacato, come sembrano balenare alcune voci ben accreditate circa l’intenzione di Fiat di non incontrare i sindacati al tavolo del 21 aprile. Per questo domani terremo un presidio sotto la prefettura – conclude Zenga – con l’obiettivo di sollecitare il governo nazionale a mantenere gli impegni già assunti e a convocare quanto prima le parti. Mi auguro che non ci siano disertori”.
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Luigi Cannella
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