Alleanza per l’Italia sostiene la protesta del mondo dello spettacolo, dell’arte, della cultura“Il grido d’allarme lanciato sul rischio che, dopo 11 anni, il Festival Duni di Matera non si realizzi più, ci costringe a toccare con mano le conseguenze dei tagli ai beni culturali legati alla manovra economica del Governo che li considera un peso e non una risorsa”. E’ il commento di Mary Padula, del coordinamento regionale di Alleanza per l’Italia, aggiungendo che “la drastica riduzione di fondi pubblici, annullando di colpo le politiche culturali realizzate negli anni passati, si tradurranno in assenza di investimenti, nessuna progettualità per il presente e per il futuro del patrimonio culturale, del cinema, del teatro, della musica, della danza, dello spettacolo.
Il disastro sarà completato con i tagli ai trasferimenti e sugli Enti Locali che causerà la diminuzione degli investimenti anche da parte di Comuni, Province e Regioni, da anni veri centri propulsori della cultura italiana. Inoltre la scelta di rendere minore e precario l’aiuto statale nel settore dei beni culturali è doppiamente dannoso: si toglie un aiuto, pubblico, e si disincentiva l’intervento del privato. Proprio come testimonia la situazione che vivono gli organizzatori del Festival Duni di Matera, ci vuole certezza dell’investimento pubblico pluriennale se si intende contare su una partecipazione privata. Con i tagli, invece, si mettono in discussione anche le sponsorizzazioni, che sono 250 milioni di euro in un anno. C’è poi la legge 238, ovvero la deducibilità per imprese che investono in cultura: un giro di 300 milioni di euro annui, con un meccanismo che oggi è in calo. Comunque, deduzioni e sponsorizzazioni valgono più del Fondo Unico per lo Spettacolo presso il Ministero ai Beni Culturali. Come ha espresso ieri il mondo dello spettacolo, dell’arte, della cultura nella manifestazione di piazza Navona a Roma, è necessario sostenere l’impegno di intraprendere un reale percorso riformatore che non sia di mera smobilitazione, ma d’investimento per una nuova politica culturale, reperire risorse finanziarie nell’ l’immediato ed apportare significativi correttivi economici a quanto stabilito dalla manovra di Tremonti per dare prospettive future all’intero settore. In Basilicata la “battaglia” ha una sua specificità perché i beni culturali rappresentano una risorsa strategica sulla quale fondare un virtuoso percorso di sviluppo con riflessi diretti sull’occupazione intellettuale e sul turismo che è direttamente collegato alla migliore fruizione dei beni culturali”.
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