Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, condivide le preoccupazioni espresse dall’Uncem lucana per il mancato decollo delle comunità locali e chiede alla giunta regionale la “rapida attuazione di una riforma fondamentale per un’efficace governance del territorio”. Per Lapadula “il fatto che alla scadenza del periodo di commissariamento delle vecchie comunità montane la riforma delle comunità locali sia ancora al palo conferma le preoccupazioni espresse dalla Fai Cisl fin dalle prime battute sul rischio di una vera e propria paralisi istituzionale, con effetti negativi sul lavoro e sulla continuità amministrativa dei servizi, a partire dalla forestazione e dalle politiche di tutela e sviluppo dei territori montani”.
“Come ha giustamente osservato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, incontrando di recente una delegazione dell’Uncem, i piccoli comuni montani rappresentano la base della nostra democrazia, ecco perché – continua Lapadula – è di fondamentale importanza tutelare il patrimonio naturale, culturale e umano delle piccole comunità di montagna, senza resistenze conservatrici, né la difesa di ingiustificabili rendite di posizione, ma realizzando compiutamente e tempestivamente il disegno riformatore avviato dalla Regione”.
Secondo il segretario lucano della Fai Cisl “la montagna va governata secondo una logica di integrazione e interazione con la collina e la pianura. Questo vuol dire una profonda riorganizzazione dei servizi pubblici essenziali, dalla scuola alla sanità fino ai trasporti, che può trovare proprio nelle nuove comunità locali il suo ideale reticolo istituzionale per contribuire a rinsaldare il legame tra aree montane e pedemontane e contrastare al contempo la sempre più marcata tendenza allo spopolamento delle aree interne della regione”.
Da qui la necessità, secondo Lapadula, di “una politica territoriale integrata che consideri la montagna non un costo sociale da scaricare sul bilancio pubblico, né un territorio da picchettare e consegnare all’immobilismo, ma un’opportunità di crescita e sviluppo per l’intero territorio regionale, attraverso una valorizzazione sostenibile delle sue risorse”.
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