La storia delle Acli è la storia delle tante persone, uomini e donne di buona volontà, che in oltre sessant’anni di militanza, da Achille Grandi ai giorni nostri, ne hanno incarnato i valori e realizzato l’impegno al fianco dei più umili.
Una storia che si rinnova quotidianamente nel lavoro di migliaia di promotori sociali, vere e proprie sentinelle del territorio e costruttori di solidarietà, che operano con dedizione cristiana e amore per il prossimo al fianco delle famiglie, dei lavoratori, degli anziani, dei giovani. I promotori sociali rappresentano la caratteristica più originale e distintiva delle Acli, una rete capillare di solidarietà che lavora in silenzio per creare legami solidaristici e relazioni di fiducia all’interno dei territori. Si tratta di un impegno che richiede sempre di più conoscenze e competenze specialistiche, che inquadra i diritti delle persone come doveri per sé stessi, un impegno che raramente conosce gli onori della cronaca, a differenza degli altri lavori di cura, e che rappresenta dunque un’esperienza fondamentale e costitutiva delle Acli, che non trova riscontro in altre organizzazioni sociali e che si caratterizza come una forma speciale e originale di volontariato.
Si tratta di un patrimonio straordinario di umanità e solidarietà, ma anche di competenze e di professionalità, che le Acli vogliono valorizzare, investendo con convinzione e assiduità nella formazione e nell’aggiornamento professionale dei propri quadri e volontari, nella consapevolezza che la conoscenza rappresenta uno snodo fondamentale in una società complessa come quella contemporanea e che il lavoro sociale non può sostenersi solo attraverso la buona volontà delle persone. Se gratuità e cittadinanza partecipata rappresentano i valori che improntano il lavoro dei promotori sociali, la conoscenza deve essere il lievito che dà corpo e sostanza al loro impegno. Da qui la scelta di organizzare la prima edizione del corso di formazione per promotori sociali che si è tenuto nei giorni scorsi a Potenza e che ha visto la partecipazione del vice presidente delegato nazionale del Patronato Acli, Fabrizio Benvignati. L’iniziativa, curata dal direttore provinciale del Patronato Acli, Mario Allegretti, ha coinvolto una ventina di aspiranti promotori sociali.
Chi fa volontariato alle Acli e nelle sue strutture di servizio, infatti, non può prescindere dal dedicare una porzione importante del suo tempo in modo continuativo e costante allo studio e all’aggiornamento. Chi opera nel sociale deve credere fortemente nel cambiamento, in una società che può essere più giusta e coesa. In tal senso, lavorare con le persone è come tentare di ristabilire degli equilibri per superare iniquità e parzialità di ogni tipo. La sfida che attende i promotori sociali delle Acli è contribuire con il fare e organizzare l’agire sul complesso mondo delle disuguaglianze della società moderna. Sentinelle del territorio, appunto, per costruire reti di solidarietà e di cittadinanza.
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