Copes, lettera dei sindacati a De Filippo. Cgil, Cisl e Uil sollecitano il governatore lucano a convocare un incontro sulle problematiche emerse nella fase attuativa del programma Copes. Stamane occupata la sala consiliare a San Chirico Raparo
Risultati al di sotto delle attese, poche risorse finanziarie e un futuro decisamente incerto. Cgil, Cisl e Uil lanciano l’allarme sulla seconda fase del programma di cittadinanza solidale (ribattezzato programma di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale) e in una lettera inviata al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, sollecitano la convocazione urgente di un tavolo di confronto per affrontare le problematiche che stanno emergendo nella fase di attuazione della misura in un contesto di forte indebolimento della coesione sociale.
I sindacati confederali lucani lamentano in particolare l’esiguità delle risorse che allo stato attuale consentirebbe di assicurare l’integrazione al reddito e gli altri benefici previsti dal programma biennale a circa 1.300 persone, un numero ritenuto esiguo dai sindacati a fronte delle oltre 7.500 richieste. Cgil, Cisl e Uil chiedono alla giunta regionale di incrementare le risorse per portare la platea dei beneficiari ad un numero almeno pari a quello del primo ciclo sperimentale del programma allorquando furono quasi 4 mila le persone coinvolte.
Per i sindacati, alla luce dei risultati conseguiti durante la fase sperimentale e del crescente malumore degli esclusi (stamane occupata simbolicamente la sala consiliare a San Chirico Raparo), il programma Copes necessita di ulteriori correttivi per rafforzare l’integrazione tra sostegno economico e accompagnamento al lavoro mediante un maggiore coordinamento tra i soggetti deputati all’attuazione della misura. Inoltre, sempre secondo i sindacati, è necessario garantire la copertura del programma al numero crescente di lavoratori espulsi dal sistema produttivo che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali in deroga e che, in assenza di nuove opportunità occupazionali, rischiano in questa fase di non poter accedere a nessuna altra forma di sostegno al reddito.
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