sata operai 1La sentenza sulla legittimità del contratto collettivo di primo livello del 29 Dicembre 2010 e del contratto collettivo di secondo livello integrativo del 17 febbraio 2011 nello stabilimento Fiat di Pomigliano D’arco costituisce un’occasione per riaprire un tavolo di confronto tra azienda e sindacato dopo l’aspro conflitto che ha caratterizzato gli ultimi mesi.

Fermo restando che il contenzioso legale- pur stabilizzando le modalità dell’accordo raggiunto- non può porsi, in prospettiva, come sede ultima di composizione delle fratture in seno alle relazioni industriali, ci auspichiamo che la Fiat sfrutti l’occasione per riconsiderare il proprio atteggiamento nei riguardi delle sigle sindacali escluse dall’accordo rinunciando a ricorrere sulla parte della sentenza che condanna l’azienda per comportamento antisindacale. Come già sostenuto in occasione dello scorso appuntamento estivo di Eurogeneration “Progress in Work” dedicato al tema del lavoro, siamo fermamente convinti che il rilancio del sistema industriale italiano- in particolare, nel comparto automobilistico”- passi anzitutto per una rivisitazione del modello conflittuale di relazioni industriali in chiave cooperativa, alla stregua di quanto già avviene in altri paesi dell’Unione Europea. In quest’ottica, guardiamo con rispetto anche alla decisione del tribunale di Melfi che ha accolto il ricorso della Fiat contro il reintegro dei tre operai dello stabilimento lucano licenziati nel luglio 2010. In attesa che il processo giunga ad un esito definitivo crediamo, tuttavia, che in un momento di grande difficoltà per l’economia nazionale debba esserci uno sforzo dei ceti produttivi teso a superare divisioni e punti di crisi, soprattutto se riferiti a vicende individuali su cui talvolta pesa un non chiaro comportamento aziendale come testimoniato dalle ricostruzioni giornalistiche locali dei giorni scorsi. L’Italia e la Basilicata hanno bisogno della Fiat, ma anche di un’assicurazione forte sulle garanzie minime delle condizioni di lavoro e dei meccanismi di democrazia sindacale; una cornice di diritti che sappia adattarsi alle esigenze della contrattazione in deroga tutelando al contempo l’unità del lavoro e la ricerca di soluzioni più avanzate a copertura del rischio occupazionale.

 359 totale visualizzazioni,  6 oggi