“E’ proprio simpatico il consigliere regionale Nicola Benedetto,che non fa che stupire ! La mia storia personale e le parole che scrivo, direttamente ,hanno il peso che meritano ed hanno sempre provato a nobilitare ( non so se ci sono riuscito!) le funzioni pubbliche che ho avuto modo di ricoprire con ripetute investiture popolari”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico.
“Cosa vuole Benedetto che gli ricordi che lui fa parte della casta che oggi biasima! Che oggi il suo compito e’ quello di dimostrare, con la sua maggioranza ,come sia possibile trasformare le risorse in occasioni di sviluppo e che non basta blandire le povertà per aiutarle in una prospettiva di riscatto. Quanto ai numeri che ho fornito sono quelli veri: con il duro lavoro parlamentare, che probabilmente Benedetto non conosce, nelle sue insidie e nelle sue difficoltà, abbiamo ottenuto alla Basilicata per i prossimi 25 anni ( la storia continua oltre noi!), l’incremento del 40 per cento delle royalties che sono passate dal 7 al 10 per cento. Un primo traguardo a cui si deve aggiungere una nuova offensiva per fare tesoro delle incongruenze del passato e trasformare il nuovo negoziato sul petrolio in uno strumento per programmare un progetto produttivo per l’intera regione. Fa bene Benedetto a porsi il problema di una regione che fino ad oggi non e’ riuscita a trasformare le risorse in una dinamica produttiva, ma questo interrogativo avrebbe dovuto porselo quando ha scelto lo schieramento in cui militare per giungere anch’egli nell’albo dell’odiata casta; ha scelto, con calcolo certamente disinteressato, lo schieramento che porta la responsabilità storica di questi risultati che oggi sono descritti dalle condizioni di poverta’ sociale della regione, che il consigliere Benedetto con un qualche disinvoltura ci vuole addebitare. Quanto ai privilegi dei politici, chi svolge questa missione senza altre rendite, sa che ci sono doveri superiori da adempiere per dimostrare che non si tratta di privilegi,ma di garanzie a tutela delle prerogative costituzionali che si devono assolvere con autonomia ed indipendenza, esclusivamente in nome del sovranità popolare. Poi sono d’accordo a tagliare tutto quello che si può e si deve per dare l’esempio ai poveri che non bisogna mai dimenticare, perche’ la politica e’ servire l’ansia dei poveri!E’ combattere le disparità sociali accrescendo le opportunità per tutti coloro che vogliono provare ad esprimersi. Dovremmo provare a giudicare il valore del lavoro politico su questo versante: se il saldo sociale delle nostre azioni aiuta le opportunità della comunità! Questo e’ il compito e la sfida sostanziale che abbiamo tutti davanti”.
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