Cisl e Uil mobilitate contro la manovra finanziaria. Stamane i segretari Falotico e Vaccaro hanno incontrato il prefetto di Potenza Riccio. Venerdì 9 settembre alle 17 nuova manifestazione davanti alla prefettura a sostegno del pubblico impiego

 Prosegue senza sosta la mobilitazione di Cisl e Uil sulla manovra finanziaria del governo. Dopo il sit-in davanti al Senato di giovedì scorso, Cisl e Uil hanno programmato in tutta Italia una serie di manifestazioni e presidi davanti alle Prefetture. Stamane una delegazione delle due confederazioni sindacali lucane, guidate dai segretari generali Nino Falotico e Carmine Vaccaro, hanno incontrato il prefetto di Potenza, Luigi Riccio, per consegnarli un documento comune che riassume le rivendicazioni che Cisl e Uil stanno portando avanti a livello nazionale per “cambiare nel segno dell’equità la manovra economica”. Incontro che rappresenta solo il primo tempo di una mobilitazione generale che culminerà in una manifestazione, sempre davanti alla sede della prefettura di Potenza, venerdì 9 settembre, alle 17, anche a sostegno delle rivendicazioni del pubblico impiego, particolarmente colpito dalla manovra, che vedrà la partecipazione solidale dei lavoratori del settore privato e dei pensionati.

“Cisl e Uil – commentano Falotico e Vaccaro – sono fortemente impegnate in questi giorni a correggere una manovra socialmente iniqua che non aiuta la crescita e che colpisce i ceti sociali più deboli e rischia di stroncare sul nascere la ripresa economica. Un impegno che ha registrato risultati incoraggianti come il ritiro dell’iniqua misura sulle tredicesime del pubblico impiego e degli interventi sulle pensioni e sulle festività”. Falotico e Vaccaro rivendicano la scelta di manifestare il proprio dissenso contro la manovra economica “senza far perdere neanche un euro di salario ai lavoratori” e criticano “la decisione frettolosa di proclamare scioperi politici che faranno perdere salario ai lavoratori e metteranno ancora più in difficoltà le imprese”. Per i leader di Cisl e Uil “è singolare che si protesti contro il governo e si faccia pagare il conto della protesta ai lavoratori e alle imprese. È lecito mobilitarsi e protestare come stanno facendo Cisl e Uil anche con forme diverse e più incisive e non penalizzanti per i lavoratori”.

Cisl e Uil chiedono in particolare di “ridurre tutti gli sprechi e le inefficienze, a partire dai costi impropri della politica e delle istituzioni, dando immediato seguito alla riforma costituzionale per il superamento delle Province e la riduzione del numero dei parlamentari, nonché per rendere effettivo l’accorpamento dei piccoli Comuni e delle loro funzioni”. Nel documento consegnato da Falotico e Vaccaro al prefetto di Potenza si chiede anche “il rafforzamento delle azioni di contrasto all’evasione fiscale, potenziando la tracciabilità dei pagamenti al di sopra di 500 euro, allargando il contrasto di interessi e la possibilità di deduzione fiscale delle spese più significative dei cittadini, combattendo con mezzi adeguati le forme sempre più diffuse di elusione fiscale, coinvolgendo maggiormente a questo fine gli enti locali”.

Cisl e Uil considerano, inoltre, iniquo il fatto che il contributo di solidarietà, dopo il dietro front nel vertice di maggioranza dei giorni scorsi, sia applicato solo ai dipendenti pubblici e ai pensionati e sottolineano che “non ci possono essere due pesi e due misure”. I due sindacati invitano il governo a “perseguire con maggiore forza la liberalizzazione dei servizi pubblici locali con un’aggregazione su base molto ampia e la forte riduzione dei consigli d’amministrazione, proliferati in modo incontrollato in questi anni. Analoga liberalizzazione va realizzata nel settore delle professioni”.

Per quanto riguarda il capitolo della contrattazione Cisl e Uil ribadiscono che “i soggetti che stipulano gli accordi aziendali sono organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, in base alla legislazione e agli accordi interconfederali in atto”. Infine, sulle politiche per la crescita, Cisl e Uil di Basilicata s’impegneranno fin dai prossimi giorni ad attivare il tavolo comune con tutte le forze sociali, sia sindacali che imprenditoriali, per rivendicare nei confronti del governo e delle Regioni “iniziative concrete di rilancio degli investimenti in infrastrutture, reti energetiche, aree meridionali, ricerca e innovazione e per promuovere sviluppo e occupazione”.

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