Mezzogiorno- Santarsiero: “Si punti sul Sud e sui territori, a rischio futuro dell’ intero Paese”.Il delegato Anci: “Ma l’azione del governo è contraria a protagonismo autonomie, come dimostrano le ultime manovre”

“O in Italia abbiano una svolta con politiche favorevoli per il Sud da doversi considerare una risorsa per l’intero Paese, o altrimenti sarà non solo il Mezzogiorno ma l’intero Paese a non avere futuro.” Lo ha sottolineato il Sindaco di Potenza e delegato Anci per il Mezzogiorno, Vito Santarsiero, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto Svimez 2011 sull’economia meridionale che si è svolta oggi a Roma.

“Il rapporto conferma in maniera chiara la situazione drammatica per il Mezzogiorno, dove mancano infrastrutture, crolla l’occupazione, aumentano le famiglie che non arrivano a fine mese, aumenta la povertà, peggiora la già tragica situazione per i giovani con il 60% che non lavora, non studia, non cerca lavoro. Manca una visione di crescita e francamente non ci sono elementi per guardare al futuro con fiducia.

Mentre in altre parti dell’Europa, basti pensare alla Germania – aggiunge Santarsiero- si punta sulla crescita delle aree più povere per farle diventare motore di sviluppo di una intera nazione, in Italia si continua a marginalizzare il Sud, a considerarlo come un problema, a privarlo di risorse.”

Secondo Santarsiero occorre una svolta vera: “tutto il Paese deve comprenderlo, visto che oltre al Sud appare evidente che è in crisi l’intera Italia. Nel 2008 e 2009 a partire dal Centro Nord l’intero Paese è arretrato più del doppio rispetto al resto d’Europa, e nel 2010, quando c’è stata una ripresa, essa da noi è stata pari alla metà rispetto agli altri paesi e nel Sud ancora meno. In questi anni si è fatto sentire il fallimento del programma di sviluppo 2007-2013 e lo scippo dei 60 miliardi di euro dei fondi FAS utilizzati non per le aree sottosviluppate ma per tutt’ altro. Abbiamo purtroppo utilizzato in questi anni i fondi europei non già per le politiche straordinarie ma per sopperire alla carenza di fondi per le politiche ordinarie, determinando un uso distorto delle risorse e privando il Mezzogiorno della possibilità di vedere attuato un piano strategico che utilizzasse contemporaneamente tutte le risorse ad esso dedicate. Venuta meno la gamba dei FAS è stato inevitabile vedere il Mezzogiorno, privo di strategie, infrastrutture e servizi, in un profondo declino.”

Per il delegato Anci, “in questo contesto in mancanza di politiche mirate per il Mezzogiorno, l’unica politica nazionale che potrebbe rilanciare il Sud è quella di puntare sui territori, sulle loro risorse e sul loro protagonismo attraverso un Federalismo vero. Una scelta che – ribadisce Santarsiero – garantirebbe al Sud di poter crescere insieme al resto del Paese, come dimostrato dal fatto che l’ultima stagione di sviluppo meridionale, quella dei primi anni 2000 è coincisa con l’ultima stagione di sviluppo locale e di politiche a favore dei Comuni.

D’altronde lo stesso Svimez ha sottolineato le performance nel Mezzogiorno delle aree urbane per capacità di spesa e programmazione.

Ma nemmeno questo accade, visto che abbiamo un’azione governativa contraria, basti pensare all’effetto delle manovre sui Comuni ed in particolare sui territori meridionali, come evidenziato dallo stesso Svimez.”

Santarsiero ha infine sottolineato che “è assolutamente necessario portare la discussione connessa al rapporto Svimez in un confronto di respiro nazionale, discutendone con Istituzioni, rappresentanti politici e Centri di ricerca del Nord, evitando una discussione che, per quanto di alto profilo, resta tutta interna ai nostri territori e alle nostre classi dirigenti, senza coinvolgere l’intero Paese. Il protagonismo del Sud e delle sue classi dirigenti sarà determinante.”

 

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