La banca sarà aperta al pubblico nelle giornate Sabato 1 e domenica 2 ottobre 2011 – in occasione dell’evento nazionale «Invito a Palazzo», organizzato per il decimo anno dall’Associazione Bancaria Italiana – la Banca di Credito Cooperativo di Gaudiano di Lavello metterà in esposizione 100 reperti archeologici concessi appositamente dal Museo Archeologico Nazionale-Castello del Vulture.

Si tratta di rarità venute alla luce nel corso di ricerche archeologiche nel sito di Forentum (l’antica Lavello), e appartenenti ad un gruppo di sepolture collocabili tra la fine del VI e gli inizi del IV secolo a.C.. In tali ritrovamenti, spiccano per quantità e qualità gli oggetti deposti nella famosa tomba T. 952, esposta nel Museo di Melfi.

Si tratta – come è spiegato in una scheda della Soprintendenza Archeologica della Basilicata (Museo nazionale del Melfese) – di corredi funerari femminili di inestimabile valore, costituiti da vasi per unguenti ed oli, piccole coppette per mescolare terre colorate utilizzate dalle donne per la preparazione di maschere di bellezza; ma anche di monili, di ceramiche a figure rosse e di statuette votive, rivelatrici degli ornamenti e degli abiti indossati dalle antiche donne daune.

Tra i reperti più rappresentativi, quelli della tomba 952, il cui corredo era costituito da materiale metallico e ceramico di particolare interesse (brocche, coppe, oggetti d’ornamento e monili in ambra, argento, ferro e bronzo).

«Non possiamo che ringraziare la Soprintendenza Archeologica e il Museo di Melfi – dice il presidente della Bcc di Gaudiano di Lavello, Sante Bruno – per averci concesso tali reperti di grandissimo valore, in occasione della mostra allestita nella nostra banca, in via Roma, nell’ambito della manifestazione nazionale Invito a Palazzo». «Siamo particolarmente orgogliosi – interviene il direttore della Bcc, Michele Abbatista – di poter offrire per due giorni, ai nostri soci, clienti e all’intera comunità lavellese, i reperti della Tomba 952, alcuni dei quali, finora, non erano mai stati esposti. Si tratta – evidenzia – di materiale in parte inedito, che con entusiasmo ci apprestiamo a mettere a disposizione della cittadinanza. Siamo addirittura emozionati – conclude – anche perché, è come se la donna di origini nobili sepolta in una di quelle tombe, tornasse a far visita alla sua terra, Lavello, dopo circa 2.500 anni».

Tra i reperti in esposizione, anche i parziali corredi delle tombe n. 597, 603, 655, 1013 e 1039 (tutti rinvenuti a Lavello e finora custoditi nel Museo di Melfi). E naturalmente, i pezzi archeologici che già da tempo sono in mostra nei locali dell’istituto di credito lavellese.

Ma come si svolgerà la due giorni di Invito a Palazzo?

«La banca – spiegano Bruno e Abbattista – sarà aperta al pubblico nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 ottobre, e cogliamo l’occasione per invitare l’intera cittadinanza. Sabato mattina, nello specifico, ci sarà la visita degli alunni delle scuole elementari e medie, e degli studenti del Liceo classico di Lavello. La mostra – dicono ancora – rimarrà aperta anche di domenica. E sempre domenica, ci sarà una visita guidata riservata ai soci della banca, per ammirare le bellezze del Parco archeologico di Venosa, del Museo del Castello di Melfi e del Museo Diocesano di Melfi. In tutto questo – concludono – ci sarà la collaborazione della Pro-Loco Florindo Ricciuti di Lavello e della locale Unitre, e naturalmente, della Soprintendenza Archeologica della Basilicata e della Diocesi di Melfi».

Loading