potenza_panoramica_sud-ovest_1I Comitati di Quartiere di “Cerreta-Dragonara”, “Malvaccaro-Macchia Giocoli”, “Betlemme”, “Rossellino”, “Botte-Piani del Mattino” e “Lavangone”, unitamente al comitato spontaneo “Tutela e Sviluppo delle Zone Aperte”, lunedì 24 u.s. hanno incontrato il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica per discutere, o meglio protestare contro l’abnorme aumento degli oneri di urbanizzazione (comunemente chiamata “bucalossi”) deliberato dal Consiglio Comunale a fine maggio all’unanimità.

 

  Su quel voto unanime si rimane sconcertati nell’apprendere poi che alcuni Consiglieri Comunali (come da loro stessi candidamente ammesso) hanno votato senza conoscere l’argomento, aver letto gli atti, e aver compreso la vera portata del provvedimento.

Ricordiamo che tali oneri, aggiornati l’ultima volta nel 2005, sono stati riaggiornati a maggio 2011 con aumenti che vanno dal 350% per l’edilizia residenziale ad oltre il 700% per l’edilizia produttiva.

Le argomentazioni esposte dal Sindaco e dall’Assessore sono state giudicate dai Comitati scriventi del tutto insoddisfacenti e deludenti. A parere dei Comitati, gli aumenti sono giustificati soltanto dall’esigenza di far quadrare il bilancio comunale, non essendo assolutamente in linea con gli aumenti del costo della vita dal 2005 al 2011. Sarà ben difficile che le previsioni di cassa possano verificarsi data la crisi in atto che già frena l’edilizia. Questo ulteriore aumento degli oneri di urbanizzazione frenerà ancora di più l’acquisto dei nuovi alloggi e l’edilizia privata esercitata prevalentemente nelle zone extraurbane.

E’ stato gioco facile per il Sindaco convincere le associazioni di categoria (ANCE, Confedilizia, API, Confartigianato) in un incontro tenutosi il 18 ottobre. Loro sono dei costruttori che trasferiscono gli oneri, qualunque essi siano, agli acquirenti degli alloggi.

I Comitati scriventi rappresentano invece quei cittadini che comprano gli alloggi e quei cittadini delle zone periurbana ed extraurbana che costruiscono le residenze per le proprie esigenze familiari. Per loro questo aumento rappresenta un reale ulteriore impedimento ad esercitare quel basilare diritto di assicurare un tetto alla propria famiglia con un indice edificatorio (0,03 mc/mq) che è venti volte più basso di quello della città.

Inoltre pare, a detta dell’Amministrazione comunale, ma i Comitati non ci credono e non sono d’accordo, che le risorse rivenienti da tale “contributo” possano essere utilizzate soltanto per realizzare opere di urbanizzazione nella cinta urbana e non nella zona extraurbana. Allora perché quei cittadini della zona extraurbana dovrebbero pagare la bucalossi? e poi tanto onerosa?

Ormai è stato svelato il disegno complessivo dell’Amministrazione comunale nei confronti dei cittadini residenti nel periurbano e nella zona aperta: far finta di concedere qualche cosina con il Regolamento Urbanistico ma poi limitare drasticamente il diritto a costruire con l’imposizione di altre norme e balzelli.

Durante l’incontro e’ stato ribadito con forza al Sindaco e all’Assessore che se vogliono venire incontro alle esigenze dei circa 16.000 residenti della zona extraurbana, ma anche in parte ai residenti della città, bisogna prima di tutto ridimensionare quello assurdo aumento della bucalossi e poi, anche approvando con speditezza una variante al Regolamento Urbanistico, superare la zonizzazione a macchia di leopardo della zona periurbana che nulla permette, dando a questa una possibilità di sviluppo anche con infrastrutture, ricomprendere nei piani operativi le ex zone di espansione del PRG i cui proprietari per anni hanno pagato l’ICI ed ora si ritrovano nel periurbano con un indice molto basso, prevedere interventi di nuova edificazione negli aggregati edilizi, ridurre l’ampiezza del lotto minimo negli aggregati edilizi, in adiacenza di questi e lungo alcune direttrici già dotate di servizi per favorire l’aggregazione edilizia, dare una interpretazione scritta e univoca alle norme edilizie che eviti una interpretazione soggettiva delle stesse.

I Comitati si dichiarano determinati a portare avanti la protesta auspicando nel contempo che l’Amministrazione Comunale accolga le loro sollecitazioni ed instauri un tavolo tecnico che porti a definire le variazioni proposte che dovranno essere poi approvate in breve tempo.

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