Due studi alla quali ha collaborato l’Aor San Carlo sono stati pubblicati da prestigiose riviste internazionali. Tra i partecipanti alla ricerca e coautori del testo ci sono infatti il dottor Gerardo Rosati, per entrambi i casi, e Domenica Ferrara, per il secondo, dirigenti medici presso l’Oncologia Medica del San Carlo, diretta da Domenico Bilancia.
Sugli Annali of Oncology (impact factor 6.4) è stato pubblicato uno studio eseguito su pazienti affetti da carcinoma del retto localmente avanzato e sottoposti a trattamento primario con chemioradioterapia prima dell’intervento chirurgico. Attività svolta in collaborazione con i radioterapisti del Crob di Rionero in Vulture.
A questa ricerca hanno partecipato numerosi ospedali, Irccs e istituti universitari italiani: il Suor Orsola-Malpighi di Bologna, l’Irccs di San Giovanni Rotondo, l’Istituto nazionale per il cancro di Genova, il Regina Elena di Roma, il Crob di Rionero, la Misericordia di Udine, l’Istituto Mario Negri di Milano, la scuola medica dell’Università di Torino, l’Ospedale generale regionale di Venezia.
Sul Breast Journal(Impact factor 2.0) è stata invece pubblicata una ricerca, eseguita esclusivamente da una nostra equipe su un caso molto raro: le metastasi muscolari e al colon provocate dal cancro lobulare alla mammella. Le immagini relative alla Tc del case report sono state fornite dalla radiologia grazie alla collaborazione del dottor Scarano e quelle relative ai vetrini istopatologici dalla dottoressa Siciliano di Anatomia Patologica.
Non sono gli unici riconoscimenti per la qualità dell’attività di ricerca svolta dall’Oncologia del San Carlo. Lo stesso dottor Rosati h a presentato una ricerca retrospettiva al congresso nazionale di Oncologia Medica che si è tenuto nei giorni scorsi a Bologna.
Tra le decine di studi candidati per la sezione delle neoplasie del colon retto ne sono stati selezionati 8, tra cui quello sulla ricerca coordinata dal dottor Rosati.
In particolare, questo trial, di tipo retrospettivo, è stato condotto su pazienti affetti da cancro del colon-retto metastatico ed è stato portato a termine con la collaborazione di diversi ospedali italiani: Catania, Udine, Saronno, Agrigento e l’Istituto Pascale di Napoli. L’U.O. di Oncologia Medica, nella persona del dr. Rosati, ha coordinato la ricerca, interpretato i dati e ne ha anche tratto recentemente una pubblicazione scientifica su un’importante rivista internazionale di oncologia, Investigational New Drugs, edita negli Stati Uniti.
I pazienti sono stati trattati con una terapia infusionale standard che prevedeva la somministrazione di una chemioterapia (irinotecan, acido folinico e 5-fluorouracile) e un anticorpo monoclonale, il bevacizumab, notoriamente molto efficace nella cura el tumore del colon-retto, ma anche, purtroppo, molto costoso.
La novità e la particolarità dello studio risiede nel fatto che tali pazienti traggono apparentemente vantaggio dalla citata terapia anche quando essa viene stoppata dopo un certo, prefissato numero di cicli, pari a 12. In medicina, non è ancora conosciuto né quali siano esattamente i pazienti che possano trarre sicuro beneficio da questa terapia né, soprattutto, la durata della stessa. Al momento, i pazienti vengono curati indefinitivamente fino a progressione della loro malattia e/o salvo complicazioni e gravi effetti collaterali.
Trattandosi di uno studio retrospettivo, i dati del lavoro necessitano di ulteriori conferme che potranno derivare solo da più ampi, e in parte già in corso, studi prospettici. Tuttavia, la ricerca segna un punto importante, soprattutto perché potrebbe far presagire un contenimento nel tempo della somministrazione della terapia, con diminuzione della tossicità e dei suoi costi.
Ciò considerato, recentemente il dr. Rosati, proprio in virtù dello studio, è stato individuato come revisore di un progetto nazionale che sarà avviato nei prossimi mesi in Belgio e per il quale sarà espressamente ricercata sia la durata ottimale della chemioterapia più bevacizumab nel tumore del colon-retto avanzato e sia quali siano i pazienti che maggiormente ne potranno trarre beneficio.
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