traliccio-enel-rapo“Il 15 gennaio 2007 passerà alla storia come una data in cui, dopo 17 anni di immobilismo, la Basilicata è riuscita ad essere protagonista di una nuova era. Un’era che, grazie all’entrata in funzione dei tralicci ad alta tensione ubicati in alcuni comuni del Vulture-Melfese, molto probabilmente non vedrà più black out o crisi di approvvigionamento energetico quali quelli ai quali l’Europa è stata costretta ad assistere negli ultimi 5 anni” – è la dichiarazione del Consigliere Regionale Nicola Pagliuca – “L’energizzazione dei tralicci è, finalmente, avvenuta dopo 17 anni di polemiche e di scontro tra le popolazioni lucane interessate e il Governo Nazionale, ma si è sbloccata e definitivamente risolta grazie alla velocità ed alla capacità di mediazione con le quali il precedente Governo Berlusconi ha affrontato il problema. L’annosa vicenda” – continua a spiegare il vicepresidente della Commissione Consiliare al Bilancio e alla Programmazione – rapolla-svincolo“ha visto i suoi albori nel lontano 1990 ed ha attraversato anni di Governo di sinistra e di centro sinistra nei quali la volontà politica era rimasta indifferente e ostativa nel contempo alle ragioni di un popolo. Un popolo che, senza mai opporsi ad un fattivo apporto al progresso, voleva manifestare le sue ragioni ed ottenere quanto nei suoi diritti. Nel salutare questo momento come una pietra miliare per la crescita produttiva e sociale” – sono le sue conclusioni – “non può mancare il riconoscimento alla classe dirigente di Forza Italia lucana ed, in particolar modo, al sindaco di Melfi, Ernesto Navazio, che ha saputo proporsi nella giusta maniera così con grandi mobilitazioni come attorno a tavoli contrattuali per un protagonismo non fine a se stesso, ma costruttivo e per un benessere condiviso quanto duraturo. Tavoli che, fino a qualche mese, erano destinati a convocarsi in un’ottica di sinergia e di collaborazione tra le esigenze nazionali, sovranazionali e quelle dei vari territori e, nell’individuare un percorso alternativo dei tralicci lontano dai centri abitati e/o dalle colture, sono riusciti a trovare nel caso dell’elettrodotto Matera-Santa Sofia quel raro e ricercato punto d’incontro”.

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