Presso l’istituto Sant’Anna di Matera si discute del futuro senza genitori per gli adulti disabili Si svolgerà domani, 10 febbraio 2007, dalle ore ore 8,30 alle 18,30, presso l’Istituto di Spiritualità “Sant’Anna” (via Lanera) di Matera il convegno “Residenzialità, costruire da oggi….il domani” promosso dalle Associazioni DUMBO o.n.l.u.s., ASDCE, Dalla Parte dell’Handicap e Amici del cuore.  Il tema del convegno è di grande importanza sociale e riguarda il futuro degli adulti disabili dopo la morte dei genitori. All’incontro parteciperanno Rocco Colangelo, Assessore alla Salute della Regione Basilicata, Michele Porcari, Sindaco della città di Matera, Domenico Maroscia, Direttore Generale ASL 4 di Matera e mons. Salvatore Ligorio Vescovo della diocesi di Matera-Irsina. Nell’ampio panorama della disabilità, è necessario un progetto per le persone disabili rimaste in assenza dei propri familiari o in condizione di non autosufficienza; un progetto non certo come alternativa agli istituti di ricovero ma in contrapposizione ad essi; cioè strutture in cui le cure ricevute nell’ambito familiare continuino ad essere profuse (come intensità e con lo stesso spirito) in ambienti che, sia pur protetti, siano allo stesso tempo perfettamente e pienamente inseriti nella rete sociale del territorio. Nel corso della giornata interverranno al tavolo dei relatori Augusto Landucci, Dirigente della struttura residenziale “UGUALI INSIEME” di Rocca Priora (Roma); Donato Salfi Dirigente U.O. SISL-ASL di Taranto; Teresa Calvario, Dirigente Medico struttura “Quarto di Palo” di Andria; Maria Concetta Anselmi Psicologa Ab.L.A.Com. di Brindisi; Emidio Lamboglia, Presidente Associazione”Angelo Custode” di Lauria; Luigi Bradascio, Presidente delle associazioni di volontariato “Dalla parte dell’handicap” e “Amici del cuore”; Gianleo Iosca della Delegazione di Matera del CVS di Basilicata. Tra gli obiettivi del convegno, la promozione e la costituzione di una rete sociale che risponda in modo efficace alla richiesta di residenzialità, la collaborazione fra più soggetti sia del pubblico che del privato sociale e il collegamento fra loro di “risorse” ed “attività” in un’ottica di lavoro comune che garantisca sostegno e supporto per la promozione di un qualificato percorso del “dopo di noi”. La giornata mira anche a sensibilizzare il territorio sui problemi della disabilità e del miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.

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