La “Tagesmutter” (mamma di giorno) approda anche in Basilicata. A prevedere la nuova forma di servizio una proposta di legge regionale, primo firmatario Luigi Scaglione presidente del Gruppo regionale Popolari uniti, presentata questa mattina alla stampa e ai rappresentanti di vari ambiti sociali.

 L’asilo nido in famiglia è un’idea partita e diffusasi nel Nord Europa e in particolare in Scandinavia. In pratica, una mamma con uno o più figli, mette a disposizione la sua casa e accoglie altri bambini di mamme che lavorano e/o non possono accudirli, nutrendoli e accudendoli in un orario diurno prestabilito.

 “La proposta di legge, condivisa e sottoscritta anche dai consiglieri regionali Vita (Psi), Singetta (Api), Mollica (Mpa), Romaniello (Sel), Navazio (Ial), Falotico (Plb) e Mazzeo Cicchetti (Idv) – ha affermato Scaglione – prende spunto dal documento programmatico sottoscritto dal Presidente della Giunta regionale di Basilicata in data 29 aprile 2010 in occasione della conferenza unificata, svoltasi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma. L’intesa prevede che ciascuna Regione predisponga un piano attuativo e stipuli una convenzione con il Ministero per le Pari Opportunità che, attraverso un gruppo di lavoro interistituzionale, valuterà i piani e assicurerà il monitoraggio delle azioni realizzate. Quaranta milioni di euro i fondi messi a disposizione dal Ministero per favorire in primis la conciliazione dei tempi vita lavoro ma anche, attraverso lo stanziamento di 10 milioni di euro, la creazione di nidi familiari. La proposta di legge intende, dunque, accelerare il processo di utilizzazione in tempi rapidi di queste risorse”.

“In Italia i nidi famiglia – ha spiegato il presidente dei Pu – si stanno diffondendo sempre di più. Quello dell’educatore familiare è un servizio integrativo sperimentale, che può essere istituito dalle Regioni e rivolto a famiglie con bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, con particolare riguardo ai bambini disabili e quelli che vivono in situazione di svantaggio sociale e culturale che hanno priorità nell’accesso. Protagonisti del progetto le famiglie che mettono a disposizione uno spazio domestico adeguato per l’affidamento dei figli in modo stabile e continuativo ad educatori con specifiche caratteristiche professionali”. “Questa idea legislativa – ha continuato Scaglione – è di poliedrica lettura in quanto nasce non solo dalle esigenze reclamate dalle mamme sulla necessità di affidare in custodia i bambini ad accoglienze affidabili, ma anche dall’esigenza di trovare una soluzione alternativa alle lunghe liste di attesa per l’ingresso negli asili comunali, per meglio arricchire l’offerta educativa infantile, attivare nuove opportunità di lavoro per chi è già in possesso di titoli professionali specifici e non da ultimo, mettere in campo azioni formative mirate per il trasferimento di competenze specifiche per la creazione di nuove figure professionali per le quali il dipartimento Formazione ha già avviato la fase istruttoria”.

L’articolato presentato prevede i requisiti necessari per la costituzione dell’asilo nido familiare che riguardano le strutture di accoglienza e il dimensionamento, il numero dei bambini (massimo 5), la permanenza del bambino nella struttura per un periodo non superiore alle 5 ore continuative, il servizio alimentare, la formazione specifica della “Tagesmutter”, il ruolo delle cooperative sociali, la presenza degli Enti Locali e della Regione Basilicata e, infine, la possibilità per i servizi socio-educativi per la prima infanzia già avviati dai Comuni, di continuare a funzionare secondo le modalità originariamente stabilite.

Il consigliere regionale dell’Idv, Mazzeo, riferendosi alla grave crisi economica che stiamo attraversando, ha affermato che “la proposta di legge offre servizi a basso costo e nuove opportunità di lavoro. Bisogna acquisire la consapevolezza – ha detto – che dinanzi ad eventi straordinari occorre un approccio politico straordinario”. Per il consigliere Vita (Psi) “questa pdl giunge in un momento importante, quello dell’approvazione del nuovo Piano sanitario regionale” e ha confermato l’impegno della Quarta Ccp da lui presieduta nel “cercare di contestualizzare questo strumento legislativo nel Psr”. A parere di Romaniello (Sel) “questa idea risponde alle esigenze di nuovi servizi che provengono da un mondo in continua evoluzione. Può essere l’inizio – ha aggiunto – di una discussione sull’allargamento delle opportunità alle realtà più complesse”. Il consigliere Singetta (Api) ha, da parte sua, sollecitato “l’estensione del provvedimento anche ai luoghi di lavoro delle grandi aziende”.

Presenti all’incontro con i giornalisti anche le rappresentanti del mondo femminile Anna Fanelli, consigliera di parità e Antonietta Botta, presidente Commissione regionale per le pari opportunità. La Fanelli ha espresso compiacimento per “una legge che si rende interprete di un bisogno forte nella nostra regione, quello degli asili nido che costituiscono spesso un problema per le difficoltà di inserimento dei bambini per tante famiglie lucane”. Botta ha sottolineato che “se l’offerta degli asili nido è diversificata è un bene per tutti. Occorre fare attenzione, però, ai troppi paletti posti per la realizzazione di queste strutture” e provocatoriamente ha concluso “prevediamo che non siano solo le donne a fare questo servizio. Perché non anche gli uomini?”

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