la rivista bimestrale del territorio del Parco nazionale del Pollino, edita da “il Coscile”, di Castrovillari (CS), compie dieci anni. Per l’occasione lunedì 16 luglio è stato celebrato un convegno-dibattito al quale hanno preso parte i direttori, editoriale e responsabile, Mimmo Sancineto e Pietro Napoletano, i collaboratori della rivista, Francesco Bevilacqua, Mario Tommaselli, Giorgio Braschi e Franco Tassi – storico direttore del Parco d’Abruzzo e rappresentante del Comitato Parchi – e il Commissario dell’Ente Parco del Pollino, Domenico Pappaterra. Alla riunione sono intervenute anche numerose associazioni ambientaliste che hanno segnalato i diversi problemi di cui soffre l’area protetta. Pappaterra ha voluto rendere omaggio alla rivista e con essa all’impegno di tutti coloro esprimono un “atto di generosità” nei confronti del Parco. Vanno cancellate, ha detto, tutte le iniziative inutili, e sostenute, invece, quelle che esaltano il territorio. Quindi ha ricordato le principali linee guida del suo mandato, ribadendo la volontà di recuperare tutte le energie e le risorse del Parco. Infine, non è mancato un accenno alla Centrale del Mercure, per la quale Pappaterra ha annunciato la richiesta al Ministro dell’Ambiente dell’istituzione di un tavolo tecnico istituzionale che affronti la questione. Sancineto e Napoletano hanno rievocato i primi dieci anni del periodico, sottolineando anche le difficoltà affrontate e l’isolamento accusato per via del disinteresse degli enti. Tra gli altri, Giorgio Braschi ha ricordato il suo primo editoriale su Apollinea che parlava, in termini attuali, di “un nuovo Umanesimo del Parco”, auspicando di passare al Rinascimento. Francesco Bevilacqua, ambientalista di lungo corso e profondo conoscitore del Pollino, nonché scrittore, ha fatto notare che “spesso chi vive nei luoghi non si accorge della loro bellezza” e che nel Pollino vi è stato uno “scollamento epocale tra antropologia e natura, che ha portato disamore” verso il Parco. Franco Tassi ha ripercorso la storia del Pollino partendo dagli anni precedenti l’istituzione del Parco e si è detto certo che “se la base avrà la volontà, il Pollino rinascerà”. Ha invocato tutela per i boschi, “il polmone del Pianeta”, e il recupero dell’orgoglio dell’identità e delle radici. “Il Pollino può diventare il Parco pilota del Mezzogiorno – ha concluso Tassi -; bisogna ricreare lo spirito del Parco”. Stimolanti sono stati gli interventi delle Associazioni, dagli “Amici della Terra”, al CAI, dal “Riccio”, a “Nuova Castrovillari”.

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