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Accademia Kronos: pene certe per gli incendiari e più prevenzione Gli incendi boschivi sono diventati sempre più atti criminali e devastazioni pianificate. Ed è per questo motivo che gli organi preposti non facciano sconti a quanti riducono in cenere quel briciolo di speranza a cui tutti siamo chiamati a preservare, per garantire un futuro anche ai nostri figli.

Il disegno degli incendiari può essere definito non solo crimine contro la natura o cose, ma anche contro l’integrità fisica delle persone che, come purtroppo accade, diventano vittime innocenti. Il reato di incendio deve pertanto contemperare anche il carcere a vita ove si accertino cause e responsabilità di singoli o gruppi che mettono in pratica questo disegno criminoso non più fronteggiabile attraverso l’attività di spegnimento degli incendi, ma soprattutto attraverso un’opera di prevenzione tesa ad isolare socialmente i potenziali incendiari. Per fare ciò è necessario rivedere nella riforma sulla Protezione Civile il principio del “Grande Evento”. Esso ha sortito solo confusione e dispersione all’interno dello straordinario mondo del volontariato ambientale e di protezione civile, che con spirito di sacrificio e dedizione viene invece più spesso disincentivato a causa delle scarse risorse economiche. La Protezione Civile deve perciò avvalersi del volontariato soprattutto nelle attività di prevenzione che come sappiamo rivestono un ruolo di grande importanza per attivare utili sinergie tra Enti Locali, cittadini ed organi governativi. E’ innegabile che in questi anni vi sia stata una riduzione delle attività di volontariato per l’avvistamento degli incendi con la riduzione dei presidi antincendio, proprio nelle aree a maggior rischio. Un    bosco-castagnareto-1esempio che fa purtroppo parte del passato e che ha coinvolto la nostra associazione è stata la campagna di sensibilizzazione “Bosco Italia” nel corso della quale il Corpo Forestale dello Stato e Accademia Kronos formarono circa 3000 “Sentinelle dei Boschi” – figura voluta da l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e riconosciuta dal Ministero dell’Interno – per presidiare il patrimonio boschivo italiano. La Corte dei Conti, in un suo rapporto del 2005, classificava questa iniziativa come una delle attività più significative negli ultimi anni in tema di educazione ambientale e di prevenzione e sensibilizzazione alla difesa dei boschi dagli incendi, destinata soprattutto ai giovani. Iniziativa questa che si potrebbe organizzare grazie a sinergie tra Dipartimento della Protezione Civile, Ministero dell’Interno, dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e Forestali e mondo del volontariato. A riprova di quanto sopra indicato, Accademia Kronos, all’inizio di questa stagione, definita già a rischio incendi per il ben noto fenomeno del sovrariscaldamento globale, ha tentato di riorganizzare questa esperienza attraverso il programma “Presidio dei Boschi del Mediterraneo”, chiedendo ai ministeri competenti il dovuto supporto organizzativo, senza però ottenere alcuna risposta. Sul piano istituzionale si chiede al governo la modifica della legge 353/2000 prevedendo, per quei comuni risultanti inadempienti per la tenuta e l’aggiornamento del catasto delle aree precorse dal fuoco, sanzioni pecuniarie e/o in termini di non trasferimento di fondi pubblici nell’ambito delle attività di Protezione Civile, Ambiente e Turismo da destinare alle Regioni territorialmente competenti. Quanto invece accade nei Parchi nazionali, in particolare in quello del Gargano e del Pollino, deve indurre il Governo a invertire marcia in materia di gestione del sistema delle aree protette, ripristinando la centralità delle competenze degli Enti Parco e del Corpo Forestale dello Stato, assegnando più risorse sia in termini di uomini che di dotazione dei mezzi per prevenire e combattere il fuoco. Accademia Kronos propone inoltre che la tenuta del catasto degli incendi, per quei territori compresi nelle aree protette nazionali, venga affidato, attraverso una intesa dei Ministeri Ambiente e Politiche Agricole e Forestali e Parchi ai CTA (Coordinamenti Territoriali Ambiente) esistenti presso ciascun Parco Nazionale con strutture da potenziare e dotare di competenze tecniche, mezzi e risorse economiche capaci di interagire con i distaccamenti del NOE (Nuclei Operativi Ecologici dei Carabinieri) presenti per Regioni e con gli enti locali.

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