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A SAN SOSTI ARRESTATO UN UOMO IN FLAGRANZA DI REATO PAPPATERRA BENE COSI’, ANDARE AVANTI SENZA ESITAZIONE

Un uomo di 73 anni, M.S., di San Sosti, è stato arrestato ieri sera, intorno alle 19,30, dal Corpo Forestale dello Stato, nel suo stesso comune, nel Parco nazionale del Pollino, in flagranza di reato per incendio boschivo di origine dolosa. L’arresto è stato effettuato dal sovrintendente Vincenzo Calonico, comandante la Stazione del Corpo Forestale dello Stato di San Sosti. Il Pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, dott. Sandro Cutrignelli ne ha disposto gli arresti domiciliari presso la propria abitazione. L’uomo, che ha ammesso di avere appiccato il fuoco in un momento di debolezza, per raggiungere il punto dell’innesco del rogo, che è stato posto sotto sequestro, ha tagliato dei rovi con una forbice di potatura, anch’essa sequestrata, in seguito, dalla Forestale, lungo un sentiero in località “Coste della Livata”, nel Comune di San Sosti e in zona “2” del Parco. L’incendio, domato a tarda notte, ha percorso una superficie boschiva di 500 mq circa: perlopiù bosco ceduo di leccio e ginestre. Sono andate bruciate anche cinque piante di Pino Domestico. L’operazione è stata coordinata dal Capo del Coordinamento Territoriale Ambientale del CFS del Parco del Pollino, dott. Giuseppe Melfi, che ha espresso apprezzamento per il risultato ottenuto. Plauso al Comandante di San Sosti e agli uomini del CFS che continuano a tenere alta la guardia all’indomani di quanto accaduto nelle scorse settimane è stato espresso anche dal Commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale del Pollino, on. Domenico Pappaterra. I fatti: intorno alle 19 il sovrintendente Calonico, che era fuori servizio, dal centro abitato di San Sosti notava una densa colonna di fumo che s’innalzava dalla Gola del fiume Rosa. Spostatosi immediatamente sul posto con un ausiliario del traffico, notava che era stato innescato un incendio all’interno di un bosco ceduo di Leccio che, complice il vento, si spingeva verso monte e sulla strada provinciale 125. Allertata l’autobotte antincendio, Calonico si spostava verso il punto d’innesco, lungo una pista in terra battuta che finisce al terreno dell’arrestato. M.S. era sul posto e si accingeva ad andare via. Vistosamente scosso e meravigliato della tempestività dell’intervento del CFS, diceva di non sapere nulla di chi aveva innescato l’incendio. Successive verifiche del sovrintendente Calonico hanno portato ad accertare il taglio dei rovi, effettuato per raggiungere il punto d’innesco e a far ammettere a M.S. di avere appiccato il fuoco. “L’arresto di ieri sera – ha dichiarato Pappaterra – dimostra che l’attenzione del CFS e del Parco è ancora alta. Sebbene l’episodio di San Sosti è un episodio isolato che non ha apparentemente collegamenti con quanto avvenuto a partire da domenica 22 luglio nella zona di Castrovillari, Morano e Frascineto, dimostra quanto sia purtroppo diffuso lo spirito incendiario che, nel caso specifico, avrebbe potuto arrecare molteplici danni ad una area pregiata del Parco qual è la Gola del fiume Rosa, area di enorme valore paesaggistico, naturale e ambientale, anche per via della presenza del Santuario mariano del Pettoruto”. “Da parte nostra – rileva il Commissario del Parco – stiamo facendo tutto quanto è possibile per sostenere l’azione del Corpo Forestale dello Stato che sta effettuando un intenso controllo del territorio producendo ottimi risultati in termini di prevenzione e di repressione. Nell’incontro avuto nei giorni scorsi con il Capo del CFS, ing. Cesare Patrone – fa sapere Pappaterra – ho chiesto il potenziamento dell’organico dei Comandi Stazione del CTA. Il direttore del Ministero dell’Ambiente, Aldo Cosentino, dal canto suo, ha disposto il potenziamento degli stessi Comandi Stazione in termini di strumentazioni tecnologiche. Infine, al Capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ho chiesto misure straordinarie di prevenzione per la pulizia dei boschi, delle strade statali, provinciali e d’accesso al Parco, e l’avvio di una campagna di avvistamento e di monitoraggio. In tal senso condivido la proposta espressa dall’assessore calabrese all’Ambiente, Diego Tommasi, di installare un sistema di video sorveglianza sui tralicci elettrici che percorrono il Parco del Pollino. Lo sforzo sinergico che stiamo portando avanti – conclude Pappaterra – sono certo riuscirà a preservare il territorio e ad evitare che accada quanto avvenuto nelle scorse settimane”.

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