“Dopo la petulante ed inutile commedia degli ultimi mesi sul rinnovo del contratto, speravo che la Fiom si fosse convinta a farci ascoltare anche il lato b del suo disco rotto, ma temo che ci dovremo sorbire la solita musica almeno fino alla conclusione dei congressi Fiom e Cgil”. Così il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, sul documento del direttivo della Fiom. “Come al solito gli amici della Fiom parlano a sproposito di cose che non conoscono – dice Zenga – oppure sono in malafede e manipolano a loro piacimento la realtà dei fatti pur di giustificare una condotta sindacale oggettivamente fallimentare.
Sul referendum i fatti, al contrario delle visioni, dicono che, nonostante il potente fuoco di sbarramento della Fiom, oltre il novanta per cento degli iscritti alla Fim e alla Uilm hanno detto sì al contratto. Di truffaldino, quindi, ci sono solo le chiacchiere al vento di chi sta provando, con risultati peraltro modesti, a smontare una grande prova di democrazia sindacale, quella fondata sulla certezza delle regole e non sui plebisciti sbrigativi, tanto cari negli ultimi tempi alla Fiom. Quanto alle minacciate iniziative giudiziarie in caso di applicazione del nuovo contratto – dice ancora Zenga – mi permetto di condividere le parole di Piero Sansonetti, giornalista notoriamente schierato sulle posizioni della sinistra radicale, quando dice che un’organizzazione sindacale si rivolge agli avvocati quando ha perso politicamente e non ci sono altre possibilità. Alla Fiom voglio consigliare una strada meno tortuosa e più rapida dei tribunali: chiedere ai propri iscritti di rinunciare in modo unilaterale agli aumenti salariali e ai benefici previsti nel nuovo contratto”.
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