“Dopo la chiusura per cigo dal 22 dicembre 2010, riaprono col primo turno lavorativo ,(ore 06.00-14.00), i cancelli alla SATA di Melfi ed il rientro di tutti i lavoratori ,compresi dell’indotto: ora bisogna andare dritto al cuore delle questioni, in primis, cosa è previsto per il futuro dello stabilimento nella nostra Regione e l’UGL lucana ritiene giusto che il Lingotto spieghi ai sindacati cosa intende produrre anche in questa sua fabbrica”.
Lo comunicano congiuntamente il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici , Giuseppe Giordano e Donato Russo, segretario provinciale della federazione di Potenza. “Il lavoro e l’occupazione sono valori fondamentali che l’Ugl vuole difendere con il massimo impegno a tutti i livelli istituzionali : ora, dopo questo lungo periodo di cigo e che ha prodotto anche l’abbassamento vertiginoso degli stipendi,bisogna fare i conti con le Banche che non aspettano certamente le risoluzioni di drammaticità che le famiglie lucane della fabbrica automobilistica stanno attraversando. Al sindacato lucano – proseguono gli esponenti UGL – consiglieremmo di ritrovare l’intesa, un’intesa costruttiva. Altre e più volte abbiamo detto che bisognava che ci risvegliassimo tutti ,politici compresi, oggi è necessario rimettere di nuovo in cammino sereno la SATA,la Basilicata, sviluppando quel rilancio occupazionale a cui noi dell’UGL siamo convinti che lavorando in sinergia unitaria,arriverà con un crescendo, un incremento, un miglioramento che ci ha fatto considerare come Regione ospitante la fabbrica altamente e tecnologicamente avanzata in tutto il mondo .Se fin’ora abbiamo avuto la forza di fare ciò, allora – proseguono Giordano e Russo – dobbiamo riaverla in questo momento. E soprattutto dobbiamo cercare di non guardare con occhio molto pessimista la realtà. D’altra parte la crisi internazionale arrivata anche in Basilicata, non si è fermata mica a un certo livello, in Italia. Mettiamo insieme un’iniziativa comune per difendere e tutelare i tanti dipendenti lucani che rischiano seriamente lo stipendio, a tutti i dipendenti della Fiat Sata di Melfi che stanno attraversando un particolare e difficile momento ci sentiamo di rivolgere, se pur in maniera morale, il pensiero – concludono i segretari Giordano e Russo – di non abbandonarsi alla disperazione e allo sconforto mettendo insieme iniziative comuni per difendere e tutelare l’occupazione che oggi abbiamo e le nostre famiglie “.
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