La Uil Basilicata aderisce all’iniziativa promossa, attraverso il sito del quotidiano “Il Fatto”, con la raccolta di firme dopo la “vicenda Lusi-Margherita” per proporre una legge basata sui seguenti principi irrinunciabili:1. I rimborsi elettorali non possono superare un certo tetto e devono essere erogati solo a fronte di fatture e ricevute

che documentino le spese effettivamente sostenute in ogni singola campagna elettorale.2. I partiti possono ricevere finanziamenti da imprese o soggetti privati (non da società pubbliche o miste), purché li registrino a bilancio e li dichiarino sul sito internet delle Camere quando superano la soglia dei 5mila euro l’anno (quella vigente prima del colpo di spugna del 2006, che la elevò addirittura a 50 mila).3. Chi riceve contributi da aziende pubbliche o miste di qualsiasi importo, oppure da aziende o soggetti privati superiori ai 5 mila euro senza denunciarli, commette reato di finanziamento illecito. Ma incorre anche in sanzioni amministrative (affidate non più all’”autodichiarazione” delle Camere, ma alla Corte costituzionale): per il singolo parlamentare, l’immediata decadenza dal mandato e la perpetua ineleggibilità e interdizione dai pubblici uffici; per il partito, che risponde per responsabilità oggettiva anche in caso di condotte infedeli dei suoi amministratori, una multa salata e la revoca di tutti i rimborsi elettorali relativi all’ultima campagna. In queste ultime sanzioni incorrono anche i partiti che non rispettano le regole di democrazia e trasparenza interna.L’iniziativa, soprattutto dopo l’allarme della Corte dei Conti sulla corruzione che ha una dimensione di 60 miliardi di euro all’anno, anche se le sentenze di condanna della magistratura contabile nel 2011 sono solo per 75 milioni di euro – sottolinea il segretario regionale della UIL Basilicata Carmine Vaccaro – è in sintonia con la campagna nazionale della UIL “meno costi della politica=meno tasse”, che anche nella nostra regione comincia a dare i primi frutti: la soppressione delle Comunità Montane per una nuova governance territoriale, la riduzione del 25% delle auto blu della Regione, il richiamo del Presidente De Filippo, in occasione della sua relazione in Consiglio Regionale alla cosiddetta spending review – la revisione di spesa fortemente voluta dal governo Monti – per ridurre i costi della politica e soprattutto eliminare sacche di burocrazia, quali condizioni prioritarie per riavvicinare istituzioni e politica ai cittadini e ai loro problemi reali.

Nel sottolineare che secondo i dati dello studio della UIL nazionale, i costi della politica diretti e indiretti ammontano a 24,7 miliardi di euro (solo le auto blu e quelle grigie, secondo una stima molto prudente, costano 4,4 miliardi l’anno), pari al 2% del Pil e al 12,6% del gettito Irpef, Vaccaro sottolinea che “con una riforma delle istituzioni e tagli agli sprechi possono essere ridotti di 10,1 miliardi, cifra che equivarrebbe all’azzeramento delle addizionali regionali e comunali Irpef o a far ottenere a lavoratori dipendenti e pensionati una permanente detassazione della tredicesima con un vantaggio economico pari a circa 400 euro in busta paga.

In Italia – aggiunge – spendiamo il 30% in piu’ per il funzionamento della politica, con una dinamica di crescita doppia rispetto agli altri Paesi dell’area euro. La strada che abbiamo indicato non sara’ facile, ci saranno ostacoli da parte del sistema politico che in Italia e’ pesante ma siamo convinti che questa e’ una cosa da fare, un obiettivo da raggiungere, e forse siamo sulla buona strada”.

Secondo il leader della Uil, “utilizzare l’occasione delle imminenti nomine in enti e società sub regionali per procedere ad una riduzione di emolumenti, indennità, gettoni, compensi di vario genere previsti è sicuramente un atto significativo atteso dai lavoratori e cittadini lucani. Di questo la politica dovrebbe occuparsi quando pone il tema del contenimento della spesa pubblica. E’ un’operazione che “si può” e “si deve” fare perché ridurre i costi della politica non sia un semplice slogan ma un segnale concreto di sensibilità per il crescente disagio sociale anche in Basilicata”.

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