Contratti di sviluppo
Una nuova iniziativa per sostenere le imprese che vogliono rilanciarsi, magari recuperando siti industriali dismessi, ma anche sostegno a nuove attività ed a progetti di ricerca industriale. È l’avviso pubblico sui “Contratti di sviluppo” a valenza regionale emanato dalla Regione Basilicata.
Diversi gli obiettivi dell’iniziativa e le opportunità per le imprese: aumentare il livello di competitività, attraverso interventi di riposizionamento strategico sui mercati, di rimodellamento organizzativo o di innovazione tecnologica;recuperare siti industriali o artigianali i dismessi e il loro patrimonio in termini di risorse umane e competenze;attrarre nuove attività, dotate di significativa valenza in termini di occupazione e di innovazione tecnologico-produttiva.
Possono presentare domanda di agevolazione, accedendo alla piattaforma informatica “Centrale Bandi” sul sito istituzionale della Regione Basilicata, le micro, piccole, medie e grandi imprese operanti nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi compreso i consorzi e le società cooperative.
Il finanziamento complessivo per questa iniziativa è di 30 milioni di euro (15 milioni di euro per micro, piccole, medieimprese, 15 milioni di euro per grandi imprese), anche se la Regione si riserva la facoltà di stanziare altre risorse. Di questi, 25 milioni di euro sono legati agli accordi stipulati dalla Regione Basilicata e le compagnie petrolifere per lo sviluppo del giacimento Tempa Rossa, mentre 5 milioni sono fondi regionali.
Le proposte di Contratto di sviluppo regionale possono avere ad oggetto un programma di sviluppo industriale, di sviluppo turistico o di sviluppo commerciale e possono contenere anche uno o più progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale, da attuare in cooperazione con centri di ricerca, università, laboratori tecnologici attraverso accordi specifici di collaborazione, purché l’ammontare delle spese previste per tali progetti non sia superiore al 30% delle spese complessivamente richieste ad agevolazione.
Il contratto di sviluppo candidato deve essere di importo complessivamente non inferiore a 3 milioni di euro. Il contributo concedibile non può essere superiore a 5 milioni di euro, di cui massimo 700 mila euro per l’eventualeprogetto di ricerca.
Nel caso in cui il contratto di sviluppo sia proposto da piùsoggetti tramite lo strumento del contratto di rete, ogni soggetto può presentare il suo progetto di investimento il cui importo non può essere inferiore a 800 mila euro.
“L’Avviso pubblico sui Contratti di sviluppo – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Galella – rappresenta la più grande possibilità offerta dalla Regione Basilicata alle imprese che intendono investire sul territorio. L’obiettivo è quello di spalancare le porte della regione agli investimenti, ai posti di lavoro, alle attività produttive di ogni genere, e le relazioni fruttuose con Confindustria, Confapi e gli altri soggetti interessati ci lasciano ben sperare”.
Gli investimenti produttivi previsti dai Contratti di sviluppo a valenza regionale devono essere finalizzati alla realizzazione di nuove unità produttive, all’ampliamento di unità produttive esistenti, alla diversificazione della produzione di un’unità produttiva, alla riattivazione e al trasferimento di impianti esistenti.
“Le imprese – aggiunge Galella – avranno la possibilità di reindustrializzare i siti produttivi dismessi, ampliare le proprie attività, ma soprattutto di attrarre nuovi insediamenti produttivi nelle nostre aree industriali. Anche così, puntando sul protagonismo e sull’inventiva degli imprenditori, si costruisce una risposta alla crisi e si pongono concretamente le basi per aprire nuove prospettive di sviluppo per la Basilicata”.
Bando non metanizzati
Un aiuto concreto anche alle famiglie che non sono allacciate alla rete del metano. Lo garantisce la Regione Basilicata, integrando così la manovra contro gli aumenti dei costi energetici avviata con il provvedimento che assicura uno sconto del 60 per cento sulla bolletta del gas a tutti i residenti.
E così, accanto alla legge che garantisce lo sconto sulla bolletta per i prossimi nove anni, la Regione guidata da Vito Bardi ha previsto anche un investimento di 88 milioni di euro, che vengono erogati a fondo perduto, attraverso un bando, alle famiglie residenti nelle aree della regione che non sono servite dalla rete del metano, per l’acquisto e l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica e/o termica alimentati da fonti rinnovabili e/o sistemi di accumulo di energia elettrica.
Una iniziativa che, oltre a determinare un risparmio durevole, sostenibile e strutturale alle famiglie che installeranno questi impianti, contribuisce allo stesso tempo a rafforzare la politica energetica regionale volta a ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera proprio attraverso lo sviluppo delle energie alternative. Al 31 dicembre per questo bando sono state inoltrate 1.473 prenotazioni per 8,837 milioni di euro, pari al 90 per cento della spesa prevista nel 2022.
“Per la prima volta dopo 20 anni – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico –, i lucani possono avere direttamente un beneficio tangibile dalle attività estrattive in Basilicata. Si tratta di un’innovazione senza precedenti anche perché,partendo dalla necessità di garantire con il bonus gas un ristoro immediato per contrastare concretamente l’aumento esponenziale dei costi energetici, poniamo contestualmente le basi per intervenire, a partire dalle zone che non sono servite dalla rete del gas, i cosiddetti ‘non metanizzati’, con un bando che finanzia a fondo perduto gli impianti di energie rinnovabili. Prefigurando così una vera e propria ‘rivoluzione energetica’, che ci permette di concretizzare lanostra strategia per la transizione energetica con un primo, consistente investimento pubblico, destinato a produrre risultati importanti in termini di risparmio per le famiglie e di tutela dell’ambiente”.
Il bando prevede l’assegnazione di contributi fino a 5 milaeuro (in alcuni casi elevabili a 7 mila e 500 euro) ai proprietari delle singole abitazioni e fino a 10 mila euro ai condomini che intendano eseguire uno o più dei seguenti interventi: fotovoltaico o micro-eolico, sistemi di accumulo abbinati ad impianto fotovoltaico, collettori solari per la produzione di energia termica, pompe di calore.
Il bando è rivolto alle abitazioni principali (niente seconde case) non allacciate alla rete del metano e regolarmente censite. A presentare la domanda deve essere il soggetto abilitato all’esecuzione degli impianti presso gli immobili, su delega del beneficiario. “In tal modo – spiega Latronico – coinvolgiamo anche i tecnici lucani”. Sono coperte anche le spese tecniche e i costi delle pratiche amministrative connesse alla realizzazione degli interventi.
Le istanze vengono istruite in ordine di presentazione e finanziate nei limiti della dotazione finanziaria. Il contributo è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche per l’acquisto dei medesimi beni e servizi, a condizione che l’importo complessivo delle agevolazioni pubbliche ottenute, cumulate, non sia superiore al prezzo di acquisto dei beni e servizi agevolati, comprensivi di IVA. La potenza massima installabile non deve essere superiore alla potenza impegnata dall’utenza a cui l’impianto di produzione viene connesso.
Nella terra dove viene estratta la maggior parte del petrolio e del gas italiano arriva una buona notizia per i residenti: le famiglie lucane per i prossimi nove anni potranno contare su uno sconto di circa il 60 per cento sulla bolletta del gas. Uno sconto deciso dalla Regione Basilicata, che a questo scopo utilizzerà parte dei fondi stanziati a titolo di “compensazione ambientale” dalle compagnie petrolifere impegnate nell’estrazione degli idrocarburi nei giacimenti lucani.
Il presidente Vito Bardi la spiega così: “Con umiltà, ma con tenacia, in questi mesi ci siamo messi al lavoro per ridefinire gli accordi con le compagnie petrolifere, conseguendo il risultato di vederci riconosciuti un miliardo e duecento milioni per i prossimi nove anni. Così rispetto al caro energia, abbiamo dato risposte immediate alle esigenze delle famiglie: a tappe forzate abbiamo varato la legge ‘sul bonus gas’ per un tangibile aiuto in un momento di grande difficoltà. Altri interventi in favore delle imprese sono in fase di definizione”.
Si tratta della legge regionale 23 agosto 2022, n. 28 (“Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica ed il ripopolamento del territorio lucano”): con questo provvedimento la Regione azzera il costo della componente energia del prezzo del gas per le utenze domestiche dei residenti in Basilicata. In pratica il costo della bolletta diminuisce di circa il 60 per cento, al netto degli altri oneri e tasse che naturalmente non possono essere eliminati dalla Regione.
Accedendo all’indirizzo web https://portalebonusgas.regione.basilicata.it/ è possibile compilare l’autocertificazione necessaria per ottenere il beneficio, che durerà per nove anni (tempo dell’accordo con le compagnie petrolifere). Sul sito web della Regione ci sono tutte le informazioni necessarie, comprese le FAQ e due video tutorial per accompagnare nella procedura chi ne avesse bisogno.
Al 31 dicembre 2022 sono state presentate circa 135 mila autocertificazioni (i PDR non industriali sono circa 180mila), ma non è prevista una scadenza: il beneficio scatterà dalla bolletta successiva alla presentazione dell’autocertificazione.
“Al di là del beneficio immediato, che certamente sarà di aiuto alle tante famiglie alle prese con gli inusitati aumenti delle spese energetiche – prosegue Bardi – ciò che conta di più è il cambio di passo nell’utilizzo delle risorse economiche derivanti dalla valorizzazione delle risorse energetiche. Il nostro obiettivo è rendere produttive queste risorse, ossia realizzare un hub energetico in Basilicata,creando i presupposti per svolgere un ruolo nazionale nella produzione di energia alternativa ed offrendo a tal fine innanzitutto la disponibilità delle numerose aree industriali che insistono sul nostro territorio. Con il Piano strategico regionale – afferma ancora Bardi – abbiamo disegnato un quadro chiaro per i prossimi dieci anni, con una strategia che non può non farsi carico dell’emergenza ambientale, attraverso lo sviluppo delle energie alternative. E l’obiettivo è l’autosufficienza energetica e la riduzione di Co2”.