barile-pan-ovestMercoledi 30 maggio alle 18.30 verrà inaugurata la chiesa parrocchiale di San Nicola Vescovo e consacrata al culto da monsignor Gianfranco Todisco che presiederà la santa messa officiata dal Parroco Don Giuseppe Cacosso alla presenza dell’Amministrazione Comunale delle associazioni sociali e culturali, sportive e della comunità. La chiesa inaugurata e stata oggetto di un notevole intervento di recupero che ha interessato la struttura interna con il restauro degli altari , dei pavimenti , un intervento di grande pregio che ha visto all’opera studi tecnici, imprese e maestranza locali che si sono impegnate e superate nella realizzazione di una vera e propria opera d’arte, come del resto risultano le chiese della cittadina autentiche bomboniere espressione di storia e di cultura tradizionale ,oltre che scrigno di valori ereditati dagli arbereshe che sfuggirono dalla patria Skipetara alla morte di Skanderbeg. Le quattro chiese della cittadina ed il santuario della madonna di Costantinopoli , rappresentano le colonie che sono arrivate a partire dal 1477 , ognuna di loro , in epoche diverse edifico , la sua chiesa. La prima chiesa di San Nicola Vescovo venne edificata dalle colonie greco albanesi provenienti da Scutari e da Croia ed era ubicata sulla cima di una collina ta schesci dove gli scuteriani avevano scavato le loro prime abitazioni . Per la vetusta ed i continui terremoti la chiesa andò in rovina e si penso di dislocarla in altro sito più centrale al rione , la nuova struttura venne costruita nell’attuale largo XX Settembre intorno al 1717 ad opera dell’Università (Amministrazione comunale ) ma era piccola e disadorna e non riusciva a contenere il popolo . Successivamente negli anni per la munificenza dell’allora signore di Barile Principe Torella fu ampliate e consacrata al culto nel 1787dal vescovo di Lavello Mons Alcarolo . Con il passare del tempo il Casale di Barile aumentò e la chiesa non bastava più alle necessità dei fedeli e si penso di ingrandirla occupando lo spazio antistante intorno al 1804. A seguito dei terremoti del 1851 fu distrutta completamente si salvarono tra le macerie l’altare principale e la balaustra di scola napoletana intarsiata di marmi e madreperle , alla ricostruzione partecipo tutto il popolo barilese , l’opera dopo varie vicissitudini legate agli eventi storici la rivoluzione del 1860, e le modifiche progettuali venne eretta la basilica a tre navate a croce greca . L’edificio sacro ancora una volta nel 1980 a causa del terremoto venne restaurata con i fondi della Sovrintendenza ai beni ambientali della Basilicata e recentemente con i lavori recenti viene ridata al culto essendo uno dei monumenti che traccia per intero la storia di un popolo che presenta tratti comuni e testimonianze nei costumi, lingua arbereshe, artigianato, cultura, arte e la fede .

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