Oltre alla conferma di 4mila unità in meno in un anno (2008-2009) in provincia di Potenza, lo studio sul mercato del lavoro e figure professionali, realizzato dall’Istituto “Tagliacarne” su incarico della Camera di Commercio di Potenza,

riaccende l’attenzione sull’inadeguatezza delle politiche di formazione ed orientamento al lavoro messe in campo dalla Regione e dalla Provincia di Potenza. Non a caso, lo studio rileva “un evidente disallineamento fra lo stock degli occupati – spostato soprattutto su profili formativi e culturali medio-bassi – ed uno stock di disoccupati in cui la percentuale di laureati è invece relativamente alta”. Per questa ragione la valutazione del Presidente della Camera di Commercio Pasquale Lamorte che parla, efficacemente, di “cortocircuito” tra domanda ed offerta di lavoro, e rinnova l’appello ad un cambiamento profondo, va preso sul serio, per scongiurare i rischi evidenziati di “cronicizzazione” della disoccupazione e di continua fuga dei cervelli. Crediamo che sia scattato un nuovo campanello d’allarme che non possa essere ulteriormente sottovalutato dalla Giunta Regionale. Non è più tempo di attardarsi in seminari formativi, in generiche analisi, in tavoli di governance e “ricette”. L’Osservatorio del mercato del lavoro non può continuare ad essere un contenitore vuoto se, come rileva la Camera di Commercio, c’è una domanda di lavoro nei vari settori produttivi della provincia di Potenza che da parte delle imprese non è possibile soddisfare.

 

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