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il Comune di Ferrandina, d’intesa con la Fondazione Ugo Spirito di Roma, a trent’anni dalla scomparsa di Ugo Spirito, organizza a Ferrandina (antico borgo aragonese del 1400, in cui ebbe origine e risiedé a lungo la famiglia Spirito, come testimoniano i due altari “a devozione” della medesima, posizionati a metà della navata laterale/destra a pochi metri dall’ingresso della chiesa matrice, la cappella gentilizia del locale cimitero e la dimora palaziata in contrada Serra, attualmente di proprietà dei signori Lavecchia) un convegno che si celebra l’11 dicembre alle 10.00 presso l’ex monastero di Santa Chiara in largo Palestro e costituisce una riflessione sull’opera del filosofo e sul ruolo che ha avuto nella cultura italiana del Novecento.

In particolare, il Convegno (patrocinato dalle rispettive Presidenze, della Repubblica, del Consiglio dei Ministri, della Regione Basilicata e della Provincia di Matera), partendo dalla interpretazione del ruolo di Spirito nella filosofia e nella cultura politica italiane, vuole illustrare alcuni aspetti meno noti del pensiero del filosofo, concentrandosi soprattutto sui rapporti internazionali che egli ebbe occasione di stabilire nel corso della sua intensa vita scientifica.

Poiché tali rapporti sono stati intrattenuti con esponenti culturali e politici di rilievo, in paesi che hanno avuto un particolare significato nella storia del Novecento, l’analisi che emerge permette di individuare meglio lo stesso percorso spiritiano e soprattutto il suo rapporto con le ideologie che hanno caratterizzato il secolo.

In dettaglio, il Convegno si sofferma sui viaggi in Germania, durante il nazismo, nei quali Spirito ebbe modo di verificare la sua tesi della “corporazione proprietaria”, che caratterizzava il suo specifico corporativismo, alla luce delle teorie aziendalistiche impostate dal nazionalsocialismo. Dopo il secondo conflitto mondiale, Spirito fu invitato in Argentina nel 1950, a un congresso internazionale di filosofia che ebbe notevole importanza nella ridefinizione della filosofia dopo la conclusione della guerra. In quella occasione, Spirito ebbe un colloquio con il presidente argentino, Peron.

Negli anni Cinquanta, la posizione di Ugo Spirito si definì meglio nell’ambito filosofico con il problematicismo: uscito dall’attualismo gentiliano, Spirito, dal punto di vista politico, ritenne di individuare nel comunismo la prospettiva rivoluzionaria che non aveva potuto esprimersi nel fascismo. Il viaggio nell’Unione Sovietica, nell’ottobre 1956, e quello in Cina, nel 1961, permisero a Spirito di incontrare Krusciov e Mao: la ricerca del comunismo perfetto, tuttavia, non ebbe l’esito sperato; Spirito, dopo un lungo percorso politico e culturale, dedicò le ultime energie alla preparazione di un progetto per lo Scià di Persia.

Il Convegno, pertanto, si riferirà a tutte le tappe della ricerca spiritiana, secondo il seguente programma:

Saluti del Sindaco di Ferrandina Raffaele Ricchiuti

Interventi:

Prof. Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione, Spirito nella politica del Novecento

Prof. Giovanni Dessì, Direttore della Fondazione, Ugo Spirito e la filosofia italiana contemporanea

Dott. Marco Zaganella, I viaggi nella Germania di Hitler

Drof. Primo Siena, Il Convegno di Mendoza

Dott. Valentina Meliadò, Il viaggio in Unione Sovietica

Dott. Davide Rettura, Nella Cina di Mao

Prof. Angelo Iacovella, Il progetto politico per la Persia dello Scià

Prof. Ugo Capozza, Ugo Spirito professore universitario – Una testimonianza di vita

 

Moderatrice: Dott.ssa Anna Maria Mangieri

 

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