Maruggi risponde a Cifarelli e a La Nuova del Sud: “Attacco volgare e gratuito, tutelerò la mia immagine così platealmente e gravemente lesa nelle Sedi giudiziarie opportune”    

 

Non è mio costume rispondere a provocazioni volgari, gratuite e apodittiche, perché i miei canoni
di educazione e cultura me lo impediscono. Ma in questo caso farò un’eccezione perché l’attacco
proviene da un rappresentante delle Istituzioni, ruolo e responsabilità che dovrebbero suggerire
modi e toni completamente diversi, più consoni alle Istituzioni stesse. Inoltre le volgari
affermazioni di Roberto Cifarelli, peraltro riprese da altri soggetti che al pari di lui saranno
chiamati a rispondere delle proprie responsabilità, sono state indegnamente e acriticamente
propalate e amplificate da un organo di stampa, che non può, in questa circostanza, trincerarsi
dietro un generico “diritto di cronaca”, ma che molto più prosaicamente si è reso complice e
diffusore presso la pubblica opinione di un’offesa grave, rendendosi così correo di una condotta
ampiamente censurabile in più Sedi giudiziarie.
Più che una “reazione senza giri di parole”, il commento dell’ex assessore alle Attività produttive,
oggi consigliere regionale, Roberto Cifarelli, alla mia dichiarazione inviata ieri alla stampa,
potrebbe essere definito sterile e volgare. Un commento sterile e volgare (condiviso su twitter),
che ha trovato però ampio spazio sulla prima pagina de “La Nuova del Sud” e ripreso anche
all’interno del quotidiano accanto alla nota integrale a mia firma. Mi viene da pensare che, a volte,
l’uso di un linguaggio oltremodo diffamatorio, faccia più rumore di un commento articolato e
pensato. Anche, e forse ancor più, quando tale linguaggio viene usato da chi riveste un ruolo
pubblico. Mi riferisco all’articolo pubblicato oggi, martedì 7 maggio 2019, su “La Nuova del Sud”,
dal titolo: “Maruggi: mai stato di centrosinistra. Ira Cifarelli: ha la faccia come il culo”. Mi sono
sempre dimostrato una persona aperta al confronto e al dialogo quando ciò, però, è possibile. Se il
consigliere Roberto Cifarelli si espone ad un commento del genere, abbia almeno il buon senso di
motivare e argomentare la sua offesa. Ma se al consigliere sono bastate cinque parole per
rispondere alla mia articolata dichiarazione, mi meraviglio come anche chi si occupa di
informazione non abbia ritenuto opportuno verificare, analizzare e approfondire nei contenuti e
nei fatti un’affermazione tanto scarna, limitandosi a riportare fedelmente il twitt.
Sulla base di tali fatti ritengo perciò inevitabile tutelarmi nelle sedi opportune sia nei confronti del
consigliere Cifarelli sia di chi ha riportato un’affermazione offensiva e diffamante per la mia
persona, sia nei confronti di chi ha fatto proprio il medesimo messaggio con le modalità offerte dai
social.
Giampiero Maruggi

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