Un incontro all’insegna della valorizzazione e promozione della cultura d’impresa quello che si è svolto ieri, presso la modernissima “conference room” di Nicola Lanziani, sul lago Sirino.  

L’iniziativa promossa da Professionisti d’Impresa ha visto la partecipazione di tre esperti del settore: Giancarlo Fusco, nella qualità di presidente ed esperto in servizi innovativi alle imprese, Antonio Mancusi, commercialista, esperto in finanza agevolata e Francesca Fusco, commercialista, esperta in Mediazione Civile e Commerciale, responsabile per la Basilicata dell’organismo di mediazione Primavera Forense.

Nel corso dell’incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori della zona, sono stati analizzati tutti gli aspetti legati ai servizi innovati alle imprese, evidenziando come il sud oggi, più del resto d’Italia, soffra la mancanza di una cultura d’impresa che consenta alle imprese di essere innovative.

Ogni azienda, ogni imprenditore, deve realizzare il proprio modello di cultura d’impresa che vada ad identificare in modo chiaro ed efficace la propria storia, i propri valori, la propria vocazione e la propria identità per poter sopravvivere alla dinamicità del sistema come cambiamento tecnologico e strutturale della propria azienda.

Oggi sia il mondo imprenditoriale che professionale è in continua evoluzione e, come ha dichiarato il commercialista Giancarlo Fusco, “In una società moderna e tecnicamente avanzata, anche grazie ad una generalizzata informatizzazione, l’imprenditore come il commercialista non può immaginare di continuare a fare la propria attività da solista.” Il network Professionisti d’impresa ne è la dimostrazione: un nuovo modo di esercitare la professione a favore dell’imprenditore per la soluzione dei problemi che lo affliggono. “È un’associazione interprofessionale virtuale- ha spiegato Fusco- che nasce sostanzialmente dalla consapevolezza che l’imprenditore ha la necessità dell’intervento di professionisti, di estrazione e cultura professionale diversa, che collaborino in maniera corale con l’imprenditore. Da parte dei professionisti il network raccoglie le necessità degli imprenditori clienti, dei singoli professionisti, i quali continuano ad operare in piena autonomia e libertà pur essendo parte integrante di un’associazione professionale il cui obiettivo è quello di diventare la più grande associazione interprofessionale d’Italia”.

Le imprese hanno bisogno di essere supportate da team professionisti esperti che sappiano contribuire a diffondere la cultura d’impresa e soprattutto capire quale sia la percezione che gli imprenditori hanno del fare impresa. Infatti, nel corso della presentazione dei bandi regionali di finanza agevolata è stato spiegato dal commercialista Antonio Mancusi, come al sud sia distorto il concetto di finanza agevolata. Oggi l’imprenditore- ha sottolineato Mancusi- innova la propria azienda solo se tale innovazione è accompagnata da finanziamenti a fondo perduto. Necessita- ha continuato-che l’imprenditore evidenzi al professionista le esigenze della propria azienda di ampliare, di innovare, per essere sempre più presente sul mercato e, poi, utilizzare i fondi messi a disposizione dalla pubblica amministrazione. Non è possibile immaginare di fare impresa solo con i fondi di terzi siano essi banche o pubblica amministrazione. Ed è questo che porta le P.M.I. del mezzogiorno ad avere una vita breve”.

Cultura d’impresa significa essere capace di affiancarsi a professionisti che conoscono gli istituti messi a disposizione dell’imprenditore. Tra i tanti elencati alle imprese presenti all’incontro, la Commercialista Francesca Fusco ha evidenziato l’istituto della “mediazione civile” che pone l’imprenditore nella condizione di accorciare la lungaggine giudiziaria sia intesa nel recupero crediti che in tutte le controversie che si verificano nei rapporti clienti e fornitori.

“Molti imprenditori- ha spiegato Francesca Fusco- non conoscono gli effettivi vantaggi che questo istituto può avere rispetto alla giustizia ordinaria, innanzitutto parliamo di un procedimento con costi sostenuti e tempi rapidi, imposti dalla stessa normativa. Solo un numero ridotto di imprenditori conosce i casi per cui si possa ricorrere alla mediazione, questo ne limita la potenzialità. Il nostro obiettivo- ha concluso- è quello di eliminare quel deficit informativo che spinge molti imprenditori a non focalizzare con esattezza cosa sia la mediazione e a non comprendere quali vantaggi essa possa generare, riponendo tale strumento in un’area grigia che non genera valore aggiunto”.

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