Il Consiglio regionale tutto, i Consiglieri Lacorazza e Santarsiero, la smettano di utilizzare la questione delle quote rosa come cavallo di Troia
per giustificare l’ingiustificabile. Se fossi una donna mi sentirei a dir poco offesa per il modo in cui si è parlato della presenza o meglio dell’ assenza femminile tra i banchi del Consiglio. No, amici Consiglieri, non ci provate. Non provateci nemmeno a tentare di utilizzare un tema quale quello delle quote per giustificare una modifica complessiva della legge elettorale che interverrebbe a ridosso del voto, a meno di un anno dal voto e quindi in aperta violazione di quel Codice di Buona Condotta in Materia Elettorale che il nostro Paese ha sottoscritto. Le regole del gioco non possono essere modificate a partita iniziata. Se il problema è solo ed esclusivamente quello delle quote, allora basta davvero poco per risolverlo.
C’è da restare attoniti dopo aver ascoltato le parole di chi ha affermato che la legge si può modificare a patto che tutti siano d’accordo. Ma tutti chi? No, non avete capito, proprio non ci arrivate, proprio non ce la fate. Parlare di legge elettorale significa parlare del diritto di elettorato passivo, significa parlare del vilipeso art. 49 della Costituzione e di quel “metodo democratico” che non c’è. Tradotto, signori consiglieri, caro Santarsiero, caro Lacorazza, stiamo parlando di una questione che non è cosa vostra, ma riguarda i cittadini tutti. Non a caso il vilipeso art. 49 recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Capito? “tutti i cittadini”, non tutti i membri del Consiglio regionale della Basilicata o i partiti costituiti e rappresentati in Consiglio. Tutti! Vediamo se riesco a farvi comprendere i termini della questione. Immaginiamo che un gruppo di cittadini decida di costituirsi in partito/movimento per poter concorrere alla imminente tornata elettorale. Questi cittadini hanno i vostri stessi diritti e hanno il diritto di non vedere cambiate a partita iniziata le regole del gioco, perché questo di fatto rischierebbe di compromettere il concreto e reale esercizio del diritto di elettorato passivo. Nel 2010, voglio nuovamente ricordarvelo, siete stati capaci di cambiare non una ma ben due volte la legge, di fatto paralizzando la raccolta firme di chi era obbligato a doverle raccogliere.
L’impagabile consigliere Santarsiero, ieri ha – bontà sua – voluto definire la mia battaglia una battaglia di “retroguardia”. E no, caro Santarsiero, la retroguardia vera siete voi. Voi che nulla avete da dire sul patente e reiterato attentato contro i diritti civili e politici dei cittadini di questa Repubblica. Un tema, quest’ultimo, che con buona pace del buon Santarsiero ci porterebbe a discutere di diritto di elettorato attivo, il cui esercizio, appare evidente, ha qualcosa a che fare con l’einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare.
Retroguardia? No, noi siamo sulle barricate a condurre lotte in difesa della Costituzione e dei diritti umani. Noi, consigliere Santarsiero, siamo avanguardia in servizio attivo permanente a difesa del Diritto, dei Diritti, del Diritto umano e civile alla conoscenza. Ci occupiamo, ahinoi, del furto di DEMOCRAZIA, VERITA’ e STATO DI DIRITTO e non ci è mai venuto in mente di vendere il tribunale di Potenza.
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, membro della Presidenza del Prntt e Consigliere dell’Associazione Coscioni.
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