Quasi la totalità dei lucani (85%) ammette di saperne poco o nulla. Tra le minacce più temute, l’inquinamento dell’aria (63%) e dell’acqua (64%) e le fughe di gas (46%).   

Lucani divisi sull’acqua del rubinetto: il 55% la beve abitualmente, ma il 45% preferisce evitarla

Prevenire, tuttavia, è possibile per l’82% degli intervistati.

Non bastava l’inquinamento dell’ambiente esterno: a minacciare la nostra salute sono anche i pericoli che si insinuano tra le mura domestiche.

L’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, stima che il 17% delle abitazioni italiane sia a rischio radon, una sostanza estremamente nociva per l’apparato respiratorio.

Per non parlare poi di monossido di carbonio, polveri sottili, formaldeide o anche acari, tutte sostanze spesso presenti nelle nostre abitazioni, ma che purtroppo non lasciano tracce tangibili. E in Basilicata? Come nel resto d’Italia, anche qui l’informazione è poca: come emerge dall’ultima ricerca1 effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, il 55% dei lucani ammette di averne una conoscenza limitata, mentre il 30% ne ignora del tutto l’esistenza.

Tra le minacce domestiche più temute dai lucani, si collocano ai primi posti le fughe di gas (46%), le sostanze nocive nell’aria (63%) e l’inquinamento dell’acqua (64%). Preoccupano anche i campi elettromagnetici (38%), mentre solo il 19% dei lucani si dice spaventato dagli allergeni, come i comuni acari della polvere, ospiti indesiderati che spesso si annidano tra lenzuola e coperte.

 Ma come affrontare i problemi legati all’inquinamento domestico? Secondo gli intervistati della regione, un approccio “fai da te” può essere efficace, areando spesso gli ambienti di casa (55%) e curandone l’igiene e la pulizia (60%). Per contrastare poi le radiazioni derivanti dalle nuove tecnologie, il 56% pensa sia opportuno spegnere tutti i dispositivi elettronici durante le ore notturne o quando non sono utilizzati.

 Meno numerosi, invece, i lucani che, oltre alle buone abitudini quotidiane, penserebbero di intervenire installando e cambiando regolarmente i filtri per l’aria (26%), o acquistando un depuratore dell’acqua (33%).

 Ed è proprio l’acqua potabile di casa che divide gli abitanti della Basilicata. Se il 55% degli intervistati dichiara di bere abitualmente quella del rubinetto, il 45% preferisce quella in bottiglia, e uno dei motivi scatenanti è proprio la poca fiducia nella sua qualità e salubrità.

 Prevenire, però, è possibile, e conoscere è il miglior modo per contrastare queste minacce, secondo quanto sostiene l’82% dei lucani. Come? Il 33% vorrebbe ricevere informazioni utili dalle Istituzioni, il 42% si affiderebbe invece a dispositivi tecnologici in grado di fare un check-up della propria casa e solo il 7% richiederebbe l’intervento di personale a domicilio per rilevazioni e mappature. 

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